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CRONACA NERA

Liliana Resinovich, per i parenti non è suicidio: rischio contaminazione al momento del ritrovamento del corpo

Per i parenti di Liliana Resinovich, il decesso della donna è sospetto. Rischio contaminazione e bugie potrebbero aver compromesso le indagini

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Giorgia Bonamoneta

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista, si concentra sulla politica e la geopolitica, scrive anche di economia e ambiente. Laureata in Editoria e Scrittura presso La Sapienza di Roma, ha iniziato a scrivere per una testata impegnata sui diritti civili, prima di lavorare in diverse testate di attualità.

A Chi l’ha visto? la famiglia Resinovich ha partecipato al parere degli esperti. La presentatrice ha iniziato ricordando la storia della donna, ritrovata morta, a due anni dalla scomparsa. “Di solito i corpi vengono analizzati e fotografati lì nel luogo dove vengono trovati, perché è importante il terreno e capire da quanto tempo sono lì”, spiega. Però per Liliana Resinovich non è stato così: il corpo è stato messo subito in un sacco-salma. Dopo la chiusura del sacco, dalle immagini si vede che viene riaperto nello stesso luogo del ritrovamento. A questi fatti bizzarri, si aggiunge anche l’assenza di protezioni (le classiche tute bianche) che servono a non contaminare la zona sottoposta a indagine. Tutti i sospetti.

Il corpo riesumato

Veronica Briganti, inviata del programma, ha raggiunto l’ex marito di Liliana Resinovich per chiedergli della riesumazione del corpo. “La cosa mi ha ferito – ha risposto Sebastiano Visintin – adesso, parlando con il generale Garofano, mi ha spiegato quali sono i loro intenti”.

Sembra infatti che il corpo di Liliana sia stato riesumato con l’obiettivo di fare nuovi esami e certificare la data della morte in maniera chiara. “Ben venga”, dice Sebastiano, subito prima di chiedere scusa all’ex moglie per non essere ancora riuscito a realizzare la volontà di essere cremata e le ceneri sparse nel mare. La cugina di Liliana, in collegamento con lo studio, nega tale possibilità: “Voleva una tomba su cui portare un fiore”.

 Sebastiano Visintin, marito di Liliana Resinovich – Trieste (11 gennaio 2022)

Il parere dell’esperta

Marina Baldi, genetista foresta, spiega che il corpo era in una condizione ambientale molto estrema. Infatti la donna è stata ritrovata nei pressi di neve e basse temperature. “Ritengo che lei sia morta subito – dice l’esperta – troppi gli elementi che ci fanno pensare a questo: il contenuto gastrico, gli abiti che sono visti nel video…”.

La presentatrice si domanda se tutti gli accertamenti sono stati fatti con le giuste precauzioni. Nel servizio mandato in onda sembra che sul posto le persone siano più interessate a capire se il corpo ritrovato è quello di Liliana, ma non sulle condizioni di ritrovamento, se non l’assenza dell’odore. “Non si sente niente” dice uno dei presenti, “come mai?”, domanda un altro. Proprio l’idea del suicidio sembra aver alterato, secondo l’esperta, le pratiche di sicurezza necessarie in questi casi.

Perché è stata respinta la richiesta di archiviazione

Il Gip ha respinto la richiesta di archiviazione e ha disposto nuovi accertamenti, anche su persone rimaste al margine dell’inchiesta su Liliana Resinovich. Tra questi Fulvio Covalero, l’amico che ha cercato Liliana durante i giorni della scomparsa, Claudio Sterpin, Sebastiano Visintin e il figlio Piergiorgio sono stati sequestrati tutti i dispositivi elettronici(di cui ).

Sebastiano lancia un appello al figlio tramite Chi l’ha visto? perché i loro rapporti si sono interrotti. “Sei stato trattato come il complice di Sebastiano, poi il Dna, ti hanno messo sotto controllo i telefoni, sei stato massacrato”, dice il padre. “Mi dispiace tanto per quello che hai subito”. Piergiorgio, il figlio e i parenti di Liliana non hanno più avuto rapporti con Sebastiano. Secondo il fratello di Liliana le “incongruenze” sono “bugie”. Questi sperano che le ulteriori indagini possano portare a galla la verità. “Non crediamo sia stato lui, ma non è stata raccontata tutta la verità”, commenta Silvia.

Fonte foto: ANSA

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