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Il giudice non crede al suicidio di Liliana Resinovich e riapre il caso: si indaga ancora per omicidio

Liliana Resinovich venne trovata morta nel bosco dell'ex ospedale psichiatrico di Trieste, non distante da casa. La donna era sparita da alcuni giorni

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Restano aperte le indagini sulla morte di Liliana Resinovich. Il gip del tribunale di Trieste ha rigettato la richiesta di archiviazione avanzata dalla procura e ha disposto nuove indagini che dovranno chiudersi entro sei mesi.

Liliana Resinovich: archiviazione respinta

Il termine dei sei mesi, tuttavia, viene considerato indicativo data la complessità del caso.

Liliana Resinovich, pensionata di 63 anni, è scomparsa nel nulla il 14 dicembre 2021 per poi essere ritrovata senza vita nel parco dell’ex ospedale psichiatrico di San Giovanni il 5 gennaio del 2022, non distante da casa.

Liliana resinovich e l’ipotesi suicidio subito respinta

La donna venne trovata con la testa infilata in due sacchetti di plastica e il corpo avvolto in due sacchi. I suoi parenti (fratello, sorella e marito) spingevano per la prosecuzione delle indagini.

Le circostanze della morte hanno fin da subito convinto i familiari a non credere all’ipotesi del suicidio.

Le indagini vanno avanti con l’ipotesi di omicidio volontario. Sono 25 i punti sui quali secondo il gip Luigi Dainotti va fatta chiarezza.

Il bosco in cui è stata trovata Liliana Resinovich Fonte foto: ANSA

Il boschetto nei pressi dell’ex ospedale psichiatrico di San Giovanni di Trieste in cui è stato rinvenuto il corpo di Liliana Resinovich.

Liliana Resinovich: indagini da approfondire

Nelle nuove indagini si procederà, fra le altre cose, anche a:

  • effettuare una nuova consulenza medico legale nella quale non si esclude la riesumazione del corpo sepolto nel cimitero di Sant’Anna a Trieste;
  • effettuare una eventuale nuova analisi delle lesioni riscontrate sul volto della donna, fra cui una frattura al naso;
  • misurare un enzima che servirà a verificare la temperatura del cadavere al momento della morte;
  • fare l’analisi del rigor mortis;
  • passare in rassegna la vita digitale della donna con analisi di smartphone, computer, mail, messaggi e cloud;
  • fare una verifica sulle celle telefoniche dell’area attorno alla zona del ritrovamento;
  • analizzare i dispositivi di diverse persone rientranti nella cerchia stretta di Liliana Resinovich fra cui il marito della donna, Sebastiano Visintin, e il sedicente amante, l’83enne Claudio Sterpin;
  • fare l’analisi del Dna trovato sugli slip di Liliana al fine di raffrontarlo con quello di varie persone attenzionate nelle indagini;
  • fare l’esame comparativo delle impronte ritrovate sui sacchi nei quali era avvolto il cadavere;
  • effettuare nuove indagini in merito al ritrovamento della fede nuziale di Liliana Resinovich e in merito alle diverse migliaia di euro trovati in un’abitazione della coppia.

La procura, che aveva chiesto l’archiviazione del caso, auspica che “il provvedimento del gip contribuisca a mantenere la vicenda entro stretti binari dell’investigazione giudiziaria senza le incursioni dei social media e dei talk show”.

Liliana Resinovich, la pensionata scomparsa dalla sua abitazione a Trieste nel dicembre 2021 Fonte foto: ANSA
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