Le testimonianze dei primi italiani rientrati dal Marocco dopo il terremoto: "Salvi, ma è stato terribile"
I primi italiani sono tornati dal Marocco con un volo di linea partito da Casablanca. Nei loro racconti, tutta la paura per le scosse del terremoto
Sarà difficile dimenticare la paura avvertita durante le scosse di terremoto in Marocco. Lo raccontano i primi italiani rientrati a casa. Nella serata del 9 settembre sono atterrati all’aeroporto Fiumicino di Roma con un volo di linea da Casablanca. “Non ci aspettavamo nulla del genere”, racconta ai cronisti una coppia subito dopo essere scesa dall’aereo.
- In Marocco 500 italiani, Tajani: "Nessun ferito, né morti"
- Le parole dei primi italiani tornati dal Marocco
- Oltre 1.300 morti: il Marocco annuncia tre giorni di lutto nazionale
In Marocco 500 italiani, Tajani: “Nessun ferito, né morti”
Sono 500 gli italiani che si trovavano in Marocco nella zona colpita dal terremoto che, nella tarda serata dell’8 settembre, ha devastato alcune zone del Paese causando 1.305 morti e 1.832 feriti.
Intervenuto al ‘Tg4‘, il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha fatto sapere che dei cittadini italiani presenti in Marocco, “200 erano quelli registrati, poi ce ne sono altri 180 non registrati e 200 che sono un gruppo di persone che facevano una riunione aziendale”.
Stando alle informazioni in possesso della Farnesina, inoltre, non si sarebbero registrati né feriti né morti tra gli italiani presenti in Marocco al momento del terremoto.
Le parole dei primi italiani tornati dal Marocco
Le autorità italiane hanno accertato le condizioni dei cittadini presenti in Marocco al momento del sisma attraverso l’ambasciata, il consolato a Casablanca, il consolato a Marrakech e l’Unità di crisi.
“Siamo stati chiamati dall’Unità di crisi italiana”, hanno raccontato un uomo e una donna rientrati in Italia.
Sono atterrati all’aeroporto di Fiumicino con un volo di linea partito da Casablanca dove erano arrivati ieri, prima del terremoto. “Eravamo a letto, distanti dal centro e abbiamo avvertito qualcosa di strano”, hanno spiegato.
Tra gli italiani rientrati in Italia, anche una ragazza. “Era previsto che rientrassi oggi, ma molti voli sono stati cancellati“, ha detto ai cronisti spiegando che molte altre persone, invece, non sono riuscite a partire.
Oltre 1.300 morti: il Marocco annuncia tre giorni di lutto nazionale
“Non ho mai sentito in vita mia una cosa del genere”, ha detto ancora la ragazza atterrata a Fiumicino: “Ho sentito la scossa forte, la casa faceva avanti e indietro“.
L’epicentro del sisma di magnitudo 7.0 che si è abbattuto nella notte in Marocco, è stato localizzato non distante da Marrakech. Lì, diverse persone hanno preferito trascorrere la notte per strada invece che nelle abitazioni o nelle strutture turistiche.
Il bilancio di morti e feriti si è aggravato di ora in ora. A fine giornata, infatti, il governo del Marocco ha fatto sapere che il terremoto ha causato 1.305 morti e 1.832 feriti, di cui circa 1.200 in gravi condizioni.
Il Marocco ha annunciato tre giorni di lutto nazionale. “È stato deciso un lutto nazionale di tre giorni, con bandiere a mezz’asta su tutti gli edifici pubblici”, si legge in un comunicato stampa del palazzo reale diffuso dopo una riunione presieduta dal re Mohammed VI.