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La vera Martha Scott di Baby Reindeer fa causa a Netflix, la presunta stalker Fiona Harvey chiede 170 milioni

La presunta stalker di Baby Reindeer avrebbe fatto causa a Netflix chiedendo danni per 170 milioni di dollari

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Luca Bucceri

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista esperto del mondo dello sport e della politica, scrive anche di attualità ed economia. Laureato in Scienze della Comunicazione, muove i primi passi nelle redazioni sportive di Palermo per poi trasferirsi a Milano e lavorare per importanti testate.

Fiona Harvey, la donna che sostiene di essere la stalker Martha nella serie Baby Reindeer, ha deciso di fare causa a Netflix. La donna ha avviato l’azione legale per diffamazione, danni emotivi inflitti intenzionalmente, negligenza e violazione del suo diritto alla pubblicità e ha chiesto al colosso dello streaming 170 milioni di dollari.

Baby Reindeer e Netflix nei guai

Fiona Harvey, infatti, non ci sta e con la messa in onda di Baby Reindeer ha deciso di accanirsi contro Netflix. La donna, che sostiene di essere Martha, la protagonista della serie di grande successo portata sul piccolo schermo come “una storia vera”, ha infatti deciso di fare causa al colosso.

Harvey, infatti, ha avviato l’azione legale per diffamazione, danni emotivi inflitti intenzionalmente, negligenza e violazione del suo diritto alla pubblicità. Una denuncia che, secondo quanto si apprende, è stata presentata in California.

L’accusa della stalker

Nella denuncia si fa presente che quanto raccontato nella serie non corrisponde a verità. Soprattutto una parte, con i querelati che “hanno raccontato sul suo conto in tutto il mondo a oltre 50 milioni di persone che la Harvey sia stata condannata due volte per stalkeraggio e che abbia aggredito sessualmente Richard Gadd”.

“I querelati hanno detto queste menzogne, e non si sono mai fermati, perché erano una storia migliore della verità e le storie migliori portano soldi” si legge.

Il comico scozzese Gadd, che ha firmato la serie ed è anche il protagonista, non risulterebbe coinvolto nella denuncia.

Da sinistra Jessica Gunning (Martha), Richard Gadd (Donny, il protagonista) e Nava Mau (Teri)

Era lui che era ossessionato da me” ha spiegato durante il talk show su YouTube del giornalista britannico Piers Morgan, con la donna che aveva raccontato anche di aver ricevuto minacce di morte sul web da quando la serie in aprile è uscita su Netflix

La richiesta monstre a Netflix

Fiona Harvey, presentando la causa, ha chiesto un risarcimento di 170 milioni di dollari a Netflix.

La piattaforma a sua volta si è impegnata a “difendersi vigorosamente e a difendere il diritto di Richard Gadd di raccontare questa storia”.

Ma l’azione legale della Harvey afferma che “è la più grande menzogna nella storia della televisione. Una menzogna raccontata da Netflix e da Gadd per avidità di soldi e di fama”.

Fonte foto: IPA

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