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La premiazione per scenografi e costumisti ai David di Donatello 2024 finisce in polemica: cos’è successo

Polemica in seguito alla premiazione per scenografi e costumisti ai David di Donatello 2024, con i premiati che contestano la consegna della statuetta

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Ubaldo Argenio

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista esperto di cultura, sport e cronaca, scrive anche di attualità, politica e spettacolo. Laureato in Scienze della Comunicazione, inizia a collaborare con testate locali di Benevento per poi passare a testate nazionali, per le quali si è occupato principalmente di approfondimenti sportivi e culturali. Lavora anche come editor.

La serata di premiazione dei David di Donatello 2024 è finita, e si è portata dietro una scia di polemiche. Alla consegna della statuetta per la categoria degli scenografi e dei costumisti, i vincitori sono stati premiati da una scalinata, con una sola statuetta per due persone.

Il David di Donatello 2024 per scenografi e costumisti

Si è tenuta nella serata di ieri – venerdì 3 maggio 2024 – dagli studi di Cinecittà, a Roma, la consegna dei David di Donatello 2024, giunta alla 69esima edizione.

L’evento è stato trasmesso da Rai 2, condotto da Carlo Conti e da Alessia Marcuzzi, e durante la serata non sono mancati dei momenti da bassa televisione, come l’intervista del conduttore al critico cinematografico Vincenzo Mollica.

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 La consegna del David di Donatello 2024 per i migliori costumi, con il vincitore Sergio Ballo che ha polemizzato per l’organizzazione delle premiazioni alle manovalanze

La polemica maggiore è però nata in seguito alle premiazioni per la miglior scenografia e per i migliori costumi, che non sono avvenute dal palco, come per le altre categorie, ma dalle scale dello studio.

La premiazione dalla scalinata

E se la premiazione per la scenografia, con la statuetta vinta da Andrea Castorina e Valeria Vecelli per il film “Rapito”, è passata “in sordina”, non si può dire lo stesso per la consegna della statuetta al reparto costumi, i cui vittoriosi professionisti sono Sergio Ballo e Daria Calvelli, sempre per “Rapito”.

Appena presa la statuetta, Sergio Ballo si è voltato con il microfono verso la sua collega, visibilmente adirato, e ha così iniziato il suo discorso: “Di questa statuetta ne faremo un giudizio salomonico, la tagliamo in due. La tirchiera, siamo in due, potevate anche darcene due”.

E dopo aver posato il David appena vinto proprio sulle scale, Ballo ha ripreso il suo discorso senza mezzi termini: “, perché ci hanno messo sulle scale come Wanda Osiris, mentre avremmo preferito dividere con i colleghi di questo lavoro la sala […] Purtroppo il nostro lavoro, costumiste e scenografe, vieneQuesta sera sono abbastanza arrabbiato visto come lavoro delle vetriniste e domestiche, cosa che non deve succedere”.

Le polemiche

L’intervento di Sergio Ballo era iniziato in maniera polemica, avendo buttato a terra la sua giacca dopo essersi alzato dalla scalinata per la premiazione, ma si è poi concluso con una dedica ad un’amica del costumista, Stefania, che “pochi giorni prima di morire ha voluto darmi il taled del nonno, che è morto ad Auschwitz il 30 maggio 1944”.

Ballo ha quindi preso spunto, ricollegandosi al film di Marco Bellocchio, per parlare di “questo periodo molto triste per tutti noi, c’è un ritorno dell’antisemitismo, perché adesso l’Europa diventa sionista, si prende la bandiera senza sapere che il sionismo è molto complesso […] L’Europa continua a essere antisemita, e questa è una cosa orribile”.

Nonostante il messaggio finale, ciò che maggiormente ha avuto risalto è stata la polemica iniziale, alla quale ha poi risposto il conduttore Carlo Conti, spiegando la scelta: “L’aver portato certe categorie nei luoghi di Cinecittà a noi è sembrata una ricchezza per far vedere al grande pubblico il lavoro delle persone che stanno dietro alle quinte”.

Fonte foto: ANSA

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