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La figlia di Renato Soru attacca la lista del padre: "Consigliera fasulla col mio nome". Lei non sapeva nulla

Camilla Soru, candidata con il Pd alle elezioni regionali in Sardegna, attacca le liste che sostengono il padre Renato Soru per un caso di omonimia

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Gabriele Silvestri

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista, esperto di media, scrive di cronaca, politica e attualità. Laureato in comunicazione alla Sapienza, si è affermato come autore e conduttore di TG e programmi giornalistici. Collabora con diverse redazioni online, emittenti televisive e radiofoniche.

Camilla Soru, candidata alle elezioni regionali in Sardegna con il Pd e figlia di Renato Soru, ha denunciato la presenza di un‘omonima “Soru” all’ultimo posto della lista +Europa-Azione, sottolineando però che non si tratta del suo vero cognome, che nessuno la conosce in questi termini e che ciò potrebbe causare confusione tra gli elettori. La candidata al Consiglio regionale sardo ha minacciato dunque azioni legali per tutelare i suoi diritti e il corretto svolgimento delle elezioni. In risposta, +Europa e Azione hanno difeso la candidatura, affermando che l’uso del nome ‘Soru’ è una prassi comune per identificare meglio la candidata. Tuttavia proprio l’aspirante consigliera, Anita Sirigu, ha smentito clamorosamente la sua lista, dichiarando di non saperne nulla e di non essere nota con questo soprannome.

La denuncia di Camilla Soru alle elezioni regionali in Sardegna

“A una lettura attenta delle liste elettorali oggi mi sono resa conto della presenza di una mia omonima all’ultimo posto della lista +Europa-Azione” ha affermato la candidata Camilla Soru.

“Il punto è che in realtà la mia omonima ha un nome e cognome del tutto diversi ma scrive di essere nota col cognome Soru. Peccato che nessuno la conosca in questo modo nelle realtà sociali che frequenta e che in nessuno degli strumenti di comunicazione che utilizza compaia questo nome”.

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La candidata smentisce di chiamarsi “Soru”

A dare ragione a Camilla Soru, in maniera sorprendente, è stata sabato 24 febbraio la stessa candidata in questione, al secolo Anita Sirigu. “Ho appreso con molto stupore  che alla mia candidatura nella lista ‘Azione/+Europa’ è stato accostato il soprannome ‘Soru’ ” ha spiegato.

“Voglio chiarire che non avevo alcuna idea di tale accostamento, che non corrisponde in alcun modo alla realtà: il soprannome ‘Soru’ non mi appartiene, nessuno mi conosce in questo modo. Sono molto amareggiata. Vedrò domani mattina se e in che modo sia possibile ritirare la mia candidatura”.

La minaccia di azioni legali

Prima di tale chiarimento, Camilla Soru, che è candidata con il Pd, aveva sottolineato il danno alla sua candidatura e al processo elettorale, decidendo di incaricare i suoi legali di valutare azioni legali per tutelare i suoi diritti e garantire la correttezza delle elezioni regionali.

“Si tratta evidentemente di un’attribuzione del tutto falsa e ingannevole, priva di ogni connessione con la realtà. La conseguenza è evidente: le espressioni di voto col mio vero cognome, Soru, inserite per errore accanto a liste diverse dal Partito Democratico, potrebbero non venire assegnate a me, come invece accadrebbe se non ci fosse questa candidata ‘Soru fasulla’ ”

“Tutto ciò sarebbe normale e persino giusto se, appunto, fosse stata presente nelle liste un’altra candidatura col mio stesso cognome, anziché una persona che si attribuisce questo soprannome al solo scopo di ingannare gli elettori” ha chiarito Camilla Soru.

La replica di Azione a Camilla Soru

Di contro, Azione avevano rivendicato la denominazione della sua candidata, sostenendo che il soprannome sarebbe quello che meglio la identifica nell’ambito politico.

“Negli ambienti sardi della nostra lista la candidata tirata forzatamente in ballo da Camilla Soru è nota, tra noi, come ‘Soru’ e in quanto tale è stata candidata, per altro in una lista che sul proprio simbolo reca la dicitura ‘con SORU’ ” hanno chiarito Riccardo Lo Monaco, coordinatore regionale di +Europa, e Giuseppe Luigi Cucca, segretario regionale di Azione, in una nota congiunta.

“Ricordiamo che il noto o nota è prassi nelle candidature quando una persona, per essere meglio identificabile da una più o meno larga platea elettorale, aggiunge ‘noto XY’. Forse anche Camilla Soru avrebbe potuto sfruttare il ‘nota’, magari aggiungendo quello per cui lei è effettivamente più nota nel panorama regionale, ossia ‘la figlia di Renato Soru'”.

In risposta alla denuncia di Camilla Soru, i rappresentanti di +Europa e Azione si sono detti “non sorpresi” dall’attacco della figlia di Renato Soru, candidata in una coalizione avversaria a quella del padre. Hanno invitato infine a valutare le affermazioni di Camilla Soru nelle sedi appropriate, sottolineando che tali accuse danneggiano la loro candidata e l’intera lista elettorale.

Fonte foto: ANSA/Facebook

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