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L’Isis rivendica l’attentato a Solingen in Germania: “Vendetta per i musulmani in Palestina”. Caccia al killer

Mentre ancora si cerca il killer in fuga, in una nota diffusa su Telegram l’Isis rivendica l’attentato a Solingen in Germania

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Maria Francesca Moro

GIORNALISTA

Giornalista professionista specializzata in cultura e ambiente, si occupa anche di cronaca, attualità e politica. Inizia il suo percorso nel mondo della carta stampata, per poi impugnare la telecamera e raccontare l’attualità su social e tg nazionali.

È ancora in fuga l’uomo che, nella serata di venerdì 23 agosto, ha attaccato con un coltello i partecipanti a una festa cittadina di Solingen, in Germania. Tre le vittime, otto i feriti in gravi condizioni. E mentre prosegue la caccia all’uomo, l’Isis rivendica l’attentato, dichiarandolo una vendetta per i musulmani uccisi nel conflitto in Palestina.

L’Isis rivendica l’attentato in Germania

Con una nota diffusa sul canale Telegram dell’agenzia di stampa jihadista Amaq, l’Isis ha rivendicato l’attentato di venerdì 23 agosto.

Stando a quanto comunicato dal gruppo jihadista, l’attacco di Solingen, che ha causato 3 morti e otto feriti, sarebbe una “vendetta per i musulmani in Palestina”.

Tributo alle vittime sul luogo dell’attacco

La nota prosegue: “L’autore dell’attacco a un raduno di cristiani nella città di Solingen in Germania ieri era un soldato del gruppo dello Stato islamico”.

Infine, i portavoce dell’Isis, sottolineano ancora una volta che l’azione è stata effettuata “per vendetta per i musulmani in Palestina e ovunque”.

Fermato un 15enne a Solingen

Nelle ore precedenti, la polizia tedesca ha riferito di aver fermato un minore di 15 anni, per verificarne un possibile collegamento con l’attacco.

Pare che il ragazzo, poco prima dell’attentato, sia stato sentito parlare in modo sospetto con un’altra persona presente sul luogo della tragedia.

Tuttavia, il killer è ancora in fuga e gli investigatori – che stanno ascoltando diversi testimoni – non hanno ancora indizi sufficienti a divulgare un identikit affidabile del ricercato.

Ai microfoni dell’agenzia di stampa ANSA, il portavoce della polizia di Dusseldorf, Markus Seitz, ha dichiarato che “della persona che ha attaccato sappiamo soltanto che fosse un uomo”.

Mentre il tabloid locale Bild afferma che gli inquirenti sarebbero alla ricerca di un uomo fra i 20 e i 30 anni, alto fra il metro e 70 e 1,75 cm. Con la barba folta e un fisico sportivo. Vestito di nero e con un cappuccio a celare il capo.

Il racconto dei presenti all’attacco

La testata tedesca Welt am Sonnatag riporta la testimonianza di uno dei presenti ascoltati dalla polizia, secondo cui, prima di attaccare, il killer avrebbe urlato Allahu Akbar.

Mentre uno degli uomini feriti ha affermato di “conoscere l’attentatore dalla moschea che anche lui frequenta”.

E sulla stampa locale, senza ancora alcuna conferma da parte della polizia, si parla di un possibile arresto di un uomo di origini siriane.

Fonte foto: ANSA

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