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L'ex consigliere di Meloni, Talò, commenta le sue dimissioni dopo lo scherzo dei comici russi: "Ho sbagliato"

Le parole di Francesco Talò, ex consigliere diplomatico di Meloni, che ha rassegnato le dimissioni dopo la telefonata "fake" dei due comici russi

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Roberto Vivaldelli

GIORNALISTA

Giornalista professionista esperto di relazioni internazionali e geopolitica, scrive anche di attualità, cultura ed economia. Collaboratore di diverse testate nazionali, ha scritto due libri e curato la pubblicazione in italiano di un saggio del politologo statunitense John J. Mearhseimer.

L’ambasciatore Francesco Maria Talò, ex consigliere diplomatico di Giorgia Meloni, commenta le sue dimissioni maturate dopo lo scherzo telefonico di due comici russi al Presidente del Consiglio. Un caso che ha provocato un vero e proprio terremoto politico.

Le parole dell’ex consigliere di Meloni

Talò spiega, in un’intervista al quotidiano Libero, che quello dei due comici russi Vovan & Lexus, è stato un “inganno che ci accomuna a tanti leader illustri. Non deve succedere, ma è successo”

Per questo, racconta, “ho ritenuto giusto assumermi la responsabilità per non aver effettuato quelle verifiche supplementari che sarebbero state opportune, sia pure in un contesto di grande impegno, di sovraccarico di lavoro del mio ufficio, di plausibilità del messaggio ricevuto“.

“Dimissioni giuste”

La vicenda, spiega l’ambasciatore Talò nell’intervista al quotidiano Libero, “ha suscitato uno scalpore che credo non si sia verificato in casi analoghi altrove, così ho ritenuto di dover rassegnare le mie dimissioni, anche perché spero che questo possa contribuire a continuare quel percorso avviato con il presidente del Consiglio che ha portato tanti importanti successi alla politica estera italiana in questo scorso anno, risultati che sono riconosciuti dall’opinione pubblica e soprattutto nel mondo”.

Meloni, sottolinea Talò, “è diventata rapidamente una protagonista nella scena politica europea e internazionale, grazie alla sua competenza, capacità di interloquire con i leader mondiali, grazie all’impegno profuso insieme intorno a alcune linee di azione su tutti i principali temi dell’attualità internazionale”.

Rispetto alle sue dimissioni, l’ambasciatore spiega che è “una questione di coerenza, è il mio modo di essere, io credo sia sempre opportuno assumersi le proprie responsabilità. Capisco che non sia molto comune, ma il mio modo di essere”.

L’ambasciatore Francesco Maria Talò, ex consigliere diplomatico di Palazzo Chigi

Il contesto nel quale è avvenuta la telefonata

La telefonata “fake” risale al 18 settembre scorso, mentre Giorgia Meloni era intenta a rafforzare i rapporti con i leader africani in previsione degli incontri maturati a margine dell’Assemblea Generale dell’Onu tra il 19 e il 21 settembre.

“Sappiamo la priorità attribuita all’Africa dal governo Meloni, è un impegno che si traduce in un enorme sforzo, portato avanti ovviamente soprattutto dall’ufficio del consigliere diplomatico, ci crediamo perché pensiamo che sia urgente affrontare insieme le tante sfide e le opportunità che vengono dall’Africa” spiega Talò.

L’immigrazione, l’energia, il cambiamento climatico, la sicurezza e l’instabilità. Sono tutti temi che si intrecciano. E quindi lì si inserisce una telefonata con un esponente significativo come il presidente della commissione dell’Unione africana”.

Fonte foto: ANSA

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