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Khamenei prega per Nasrallah e si scaglia contro Israele: "Il 7 ottobre è stata resistenza dei palsetinesi"

L'ayatollah Khamenei, guida suprema dell'Iran, ha ricordato Nasrallah e ha minacciato nuovamente Israele

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Matteo Runchi

REDATTORE

Redattore esperto di economia, appassionato di tecnologia e sport. Scrive di attualità e cronaca. Laureato in Storia all’Università degli Studi di Milano, ha lavorato per diversi siti e redazioni.

La preghiera di Teheran. L’ayatollah Ali Khamenei durante la preghiera del venerdì ha definito gli attentati del 7 ottobre come un atto di resistenza e ha ricordato il leader di Hezbollah Nasrallah, ucciso in un bombardamento di Israele.

La preghiera di Khamenei

La tradizionale preghiera del venerdì a Teheran è stata presieduta dall’ayatollah Ali Khamenei, la guida suprema dell’Iran. Un evento molto raro, che segue l’invasione del Libano da parte di Israele e la morte del leader di Hezbollah Nasrallah.

Una folla oceanica ha partecipato alla preghiera, durante la quale Khamenei ha lanciato numerosi invettive contro quelli che percepisce come i nemici dell’Iran, a partire da Israele, ma con numerosi accenni anche agli Stati Uniti d’America.

La folla riunita per la preghiera del venerdì

Una delle particolarità di questa preghiera è stato un passaggio che Khamenei ha voluto scandire in arabo, oltre che in farsi, la lingua dell’Iran. L’ayatollah non parla l’arabo ma, aiutato da un testo scritto, ha voluto lanciare un appello a tutto il mondo musulmano.

Il 7 ottobre come atto di resistenza

Uno dei passaggi più ripresi del discorso di Khamenei durante la preghiera del venerdì è quello che riguarda gli attentati del 7 ottobre, da cui è cominciata l’attuale fase del conflitto israelo-palestinese e di cui ricorrerà tra pochi giorni l’anniversario.

L’ayatollah ha descritto l’attacco come un atto di resistenza da parte dei palestinesi, giustificando le uccisioni di civili come una risposta alla “tirannia e ai soprusi” subiti nei decenni dalla popolazione di Gaza.

Il ricordo di Nasrallah e le minacce a Israele

Khamenei ha anche ricordato il defunto capo di Hezbollah, morto in un bombardamento israeliano: “Il corpo di Sayyed Hassan Nasrallah non c’è più, ma il suo vero carattere, la sua anima, il suo modo di fare e la sua voce sono ancora tra noi e lo saranno. Egli è stato l’alta bandiera della resistenza contro i demoni oppressivi e predatori.”

“L’azione intrapresa dalle nostre forze armate è stata solo una piccola azione rispetto ai crimini commessi dal regime israeliano, se necessario, in futuro, colpiremo di nuovo il regime israeliano” ha poi continuato, in riferimento all’attacco missilistico perpetrato dall’Iran nei giorni scorsi.

Khamenei ha più volte fatto riferimento al fatto che dietro alle azioni di Netanyahu ci sarebbe la regia statunitense. Da diversi mesi però i rapporti tra Stati Uniti e Israele e in particolare quelli tra i leader dei due Paesi sono molto tesi.

Fonte foto: ANSA

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