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POLITICA ESTERA

Italia e altri 8 Paesi Ue ripristinano controlli alle frontiere: perché è stato sospeso trattato di Schengen

L'Italia sospende il trattato di Schengen riattivando i controlli alla frontiera con la Slovenia per rischio terrorismo

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Luca Bucceri

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista esperto del mondo dello sport e della politica, scrive anche di attualità ed economia. Laureato in Scienze della Comunicazione, muove i primi passi nelle redazioni sportive di Palermo per poi trasferirsi a Milano e lavorare per importanti testate.

Gli ultimi episodi terroristici fanno scattare la massima allerta in Italia, col Governo Meloni che ha deciso di ripristinare i controlli alle frontiere sospendendo di fatto il trattato di Schengen. Una decisione, quella dell’esecutivo, notificata dal ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, all’Ue con l’obiettivo di rendere più sicuri i confini con la Slovenia.

Stop al trattato di Schengen

Anche se il vicepremier Antonio Tajani ha sottolineato che in Italia non ci sono “rischi di attentati”, l’Italia corre ai ripari ripristinando i controlli alle frontiere al confine con la Slovenia. Una decisione, quella del Governo, presa dopo gli ultimi attentati terroristici registrati in Francia e in Belgio.

Uno stop al trattato di Schengen, che prevede il libero passaggio all’interno dei Paesi dell’Ue che non è stato attuato soltanto dall’Italia, ma anche da Austria, Germania, Norvegia, Repubblica Ceca, Polonia, Slovacchia, Svezia e Francia.

La sospensione, ha fatto sapere l’esecutivo, sarà attuata dal 21 ottobre per i prossimi 10 giorni. Ma non si esclude che poi possa essere esteso.

Il perché della sospensione

Per cercare di comprendere il motivo che ha portato allo stop del trattato basta leggere la comunicazione di Palazzo Chigi: “L’intensificarsi dei focolai di crisi ai confini dell’Europa, in particolare dopo l’attacco condotto nei confronti di Israele, ha infatti aumentato il livello di minaccia di azioni violente anche all’interno dell’Unione”.

“Abbiamo chiuso soltanto Schengen al confine con la Slovenia per evitare che attraverso la rotta balcanica arrivino terroristi che possano colpire nel nostro Paese o in Europa” ha spiegato il vicepremier Tajani. Una mossa preventiva, ha sottolineato il ministro, perché “non possiamo abbassare la guardia, anzi la alziamo proprio per proteggere i siti, in particolare quelli frequentati da cittadini di religione ebraica, per impedire che ci siano azioni violente”.

I precedenti in Italia

Non si tratta comunque del primo caso della sospensione del trattato di Schengen in Italia. L’accordo, infatti, era stato momentaneamente fermato in occasione del G8 dell’Aquila (2009) e del G7 di Taormina (2017). Il più recente è lo stop del 2021 per il G20 di Roma.

Nei Paesi Ue, in generale, la sospensione è avvenuta già 387 volte. Di norma sono due le procedure adottabili, una ordinaria (articolo 25 del Codice Schengen) e una straordinaria (articolo 28),. L’Italia ha fatto ricorso proprio a quest’ultima, con la possibilità di estendere la sospensione di altri 20 giorni per poi, eventualmente, procedere con quella ordinaria che può prorogare la sospensione Schengen di ulteriori quattro mesi, fino ad un totale complessivo di sei mesi.

Fonte foto: ANSA

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