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Intervista di Zelensky ai media russi vietata da Mosca, aperture a "neutralità" e "compromesso su Donbass"

Il presidente ucraino ha parlato della possibile "neutralità" di Kiev come concessione per porre fine alla guerra

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

Fino all’ultimo Mosca ha provato a proibire la pubblicazione della prima intervista di Zelensky ai media russi dall’inizio della guerra in Ucraina. Le minacce di ritorsioni legali, però, non hanno fermato il sito anti-Putin Meduza che ha diffuso il video-colloquio del presidente ucraino, dal quale sono emersi elementi potenzialmente di peso sulle sorti del conflitto. Secondo quanto riportato da Skytg24, Zelensky ha dichiarato che Kiev “sta prendendo attentamente in considerazione la questione della neutralità” ed è pronta a “un compromesso sul Donbass”.

Zelensky ai media russi, l’intervista vietata: cosa ha detto

“Questa non è solo una guerra. È molto peggio“, recita il titolo della videoconferenza colloquio di circa un’ora e mezza, pubblicata dal portale russo di opposizione Meduza, nonostante il divieto dell’ente regolatore di Mosca emanato a tutti i media russi, pena conseguenze legali.

Nella lunga intervista il presidente ucraino Volodymyr Zelensky affronta in sintesi il nodo della smilitarizzazione e “denazificazione” richiesta dalla Russia, la questione della neutralità del suo Paese e la tragedia di Mariupol.

“Denazificazione e smilitarizzazione? Non ne discutiamo affatto. Non ci sediamo affatto a un tavolo se si parla di una sorta di smilitarizzazione, una sorta di denazificazione. Per me sono cose assolutamente incomprensibili” ha dichiarato il presidente ucraino respingendo le pretese della Russia.

Zelensky ai media russi, l’intervista vietata: l’apertura alla “neutralità”

Allo stesso tempo però Zelensky concede un’apertura sul punto della “neutralità” dell’Ucraina, che, dice, è stata “elaborata nel profondo” nei negoziati con i russi, “ma mi interessa che non sia un altro pezzo di carta come il Memorandum di Budapest e così via”.

Pertanto, ha proseguito il Capo di stato, “ci interessa che questo documento si trasformi in un accordo serio che verrà firmato”, ribadendo che un accordo in questo senso verrebbe comunque sottoposto a un referendum del popolo ucraino, spiegando che lo richiede la legge per i cambiamenti di status e perché una consultazione popolare avrebbe un risultato immediato, laddove una modifica costituzionale richiederebbe un anno.

Il presidente ucraino Zelensky in un incontro a Kiev con parlamentari di Estonia, Lettonia e Lituania

Zelensky ai media russi, l’intervista vietata: i tentativi di eliminarlo

Nel video-colloquio Zelensky ha rivelato che “probabilmente ci sono stati diversi tentativi” di eliminarlo. “Ho sentito molte persone che sostengono che la mia eliminazione è pianificata” ha affermato.

Nel corso dell’intervista ai media russi il presidente ucraino è tornato a parlare di Mariupol, una città che “sta vivendo una catastrofe umanitaria“: “La città è bloccata dall’esercito russo. Tutti gli ingressi e le uscite dalla città sono bloccati. Il porto è minato. È impossibile arrivarci con cibo, medicine e acqua, anche per il fuoco dei militari russi sui convogli umanitari, con i conducenti che vengono uccisi. Molti dei carichi sono stati ripresi”.

“Secondo le nostre informazioni, sono stati portati via più di duemila bambini, il che significa che sono stati rapiti. La loro posizione esatta è sconosciuta. Possono essere lì con o senza genitori. È spaventoso. Li tengono come merce di scambio” ha rivelato Zelensky.

Tra le accuse lanciate alla Russia, il presidente ucraino ha anche riferito che Mosca impedisce a Kiev di restituire i corpi dei soldati russi caduti, con l’obiettivo di nascondere all’opinione pubblica la reale numero dei caduti in guerra.

Il presidente ucraino ha spiegato che molti di questi soldati uccisi in battaglia “sono solo ragazzini, nati nel 2003 o nel 2004” e che, dopo un po’ di tempo, i russi hanno offerto agli ucraini dei “sacchi della spazzatura” per conservare i corpi dei nemici caduti.

“Non si fa nemmeno quando muore un gatto o un cane – dice Zelensky -. Ve lo dico come presidente di un Paese che è in guerra con i soldati russi, che sono venuti qui e li odiamo per quello che stanno facendo: non è bestiame“.

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Fonte foto: ANSA

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