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CRONACA NERA

Interrogatorio di garanzia allo youtuber Matteo Di Pietro sull'incidente a Casal Palocco: "Tornerei indietro"

Nell'interrogatorio di garanzia davanti alla Gip Angela Gerardi, il ventenne Matteo Di Pietro ha presentato la sua versione dei fatti per oltre un'ora

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Giulia D'Aleo

GIORNALISTA

Scrive su importanti quotidiani nazionali, si occupa di attualità con una particolare attenzione rivolta a temi sociali, diritti, marginalità.

Si è svolto oggi, martedì 27 giugno l’interrogatorio di garanzia per Matteo Di Pietro, il giovane youtuber che si trovava alla guida del suv Lamborghini coinvolto nell’incidente a Casal Palocco, in cui ha perso la vita Manuel, un bambino di 5 anni. Di Pietro si trova al momento agli arresti domiciliari perché indagato per omicidio stradale aggravato e lesioni.

L’interrogatorio di garanzia

Nel tribunale di Roma si è svolto martedì 27 giugno l’interrogatorio di garanzia per Matteo Di Pietro, il ventenne il 14 giugno era alla guida del Suv Lamborghini che ha travolto una Smart su cui viaggiavano una madre con i figli di 5 e 4 anni.

L’interrogatorio è durato circa un’ora e mezza, in cui il giovane è comparso davanti al Gip Angela Gerardi e ha risposto alle domande.

Fiaccolata in ricordo di Manuel a Casal Palocco

Consigliato dai suoi legali, ha deciso di non avvalersi della facoltà di non rispondere e ha rappresentato la sua versione dei fatti.

All’interrogatorio, come riportato da Repubblica, il ragazzo avrebbe detto: “La mia vita è rovinata, vorrei tornare indietro ma non è possibile“.

L’arresto e i domiciliari

All’arresto di Di Pietro, avvenuto venerdì scorso, si è arrivati dopo le indagini condotte da polizia locale e carabinieri, coordinati dal procuratore aggiunto Michele Prestipino.

L’avvocata del ragazzo, Antonella Benveduti, ha dichiarato che “Questa è una tragedia per tutti. Il mio assistito è distrutto così come la famiglia del bimbo: sono due famiglie distrutte”. 

In questa settimana è attesto “l’esito delle consulenze tecniche disposte dalla Procura sui dispositivi sequestrati e sulla velocità del Suv” ha continuato l’avvocato.

Si stanno cercando, infatti, conferme alle perizie tecniche, per appurare la velocità dell’auto e se il conducente fosse stato invitato dagli amici a rallentare.

Di Pietro, al momento ai domiciliari, rischia una pena compresa tra i 2 e 7 anni.

Le parole del Gip

Motivando le esigenze cautelari, il gip aveva scritto che “un ulteriore indicatore di pericolo concreto e attuale di reiterazione di analoghi reati va colto nell’assoluta inconsapevolezza, da parte dell’indagato, della necessità di rispettare le regole della strada osservando i limiti di velocità, soprattutto in quanto ventenne, neopatentato”.

La Gip Gerardi aveva poi aggiunto che: “La condotta di Di Pietro deve ritenersi gravemente colposa e causativa del sinistro nonché delle conseguenze alle vittime a prescindere dall’eventuale accertamento di concause eventualmente ascrivibili alla conducente della Smart”.

Fonte foto: ANSA

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