La madre di Manuel ucciso a Casal Palocco ascoltata dagli inquirenti: era al volante dell'auto colpita dal Suv
La donna, che era alla guida della Smart al momento dell’incidente nel quale ha perso la vita il piccolo Manuel, è stata ascoltata dagli inquirenti
È stata ascoltata dagli inquirenti la madre di Manuel, il bambino di 5 anni morto nell’incidente di Casal Palocco avvenuto il 14 giugno scorso, causato dall’impatto con un Suv sul quale si trovavano gli youtubers TheBorderline.
La madre di Manuel dagli inquirenti
È stata ascoltata dagli inquirenti Elena Uccello, la donna 29enne, madre del piccolo Manuel di 5 anni, che lo scorso mercoledì 14 giugno era alla guida della Smart travolta da un Suv nel quale si trovavano gli youtubers TheBorderline.
L’incontro degli inquirenti con la donna, che era anche rimasta leggermente ferita nell’incidente, è parte delle attività disposte da Pm in seguito al sinistro nel quale ha perso la vita il figlio della donna, con le forze dell’ordine impegnate ad ascoltare e interrogare tutti i testimoni presenti prima, durante e dopo l’incidente.
Fonte foto: ANSA
La donna era al volante della Smart ForFour travolta a Casal Palocco mercoledì pomeriggio dalla Lamborghini Urus noleggiata dal 21enne Matteo Di Pietro, intento a realizzare una sfida social insieme agli altri membri del canale YouTube dei TheBorderline, attualmente sospeso e non chiuso, come si era inizialmente pensato.
L’incidente di Casal Palocco
L’incidente nel quale ha perso la vita Manuel Proietti, il figlio più grande di Elena Uccello (bambino di appena cinque anni) è avvenuto nel pomeriggio di mercoledì 14 giugno 2023, tra Casal Palocco e Acilia, nella città metropolitana di Roma.
Tra i pochi elementi fin qui accertati dagli inquirenti, c’è quello della sfida social: il ragazzo al volante del Suv Lamborghini noleggiato, il 21enne Matteo Di Pietro, si trovava nell’auto insieme ai “colleghi” youtubers, intenti a portare avanti una sfida social.
L’automobile era infatti stata presa a noleggio appositamente per la “challenge”, che consisteva nel passare 50 ore nella vettura senza mai scenderne.
Le indagini e le accuse
Oltre a raccogliere tutte le testimonianze, gli inquirenti sono alle prese anche con le verifiche sui cellulari dei cinque ragazzi presenti nella vettura al momento dell’impatto, nella speranza di poter recuperare foto, video o chat che possano far luce sull’incidente.
La Procura potrebbe inoltre ricorrere a un consulente per accertare a che velocità stesse viaggiando il Suv noleggiato al momento dello scontro.
Al momento l’unica accusa pende sul guidatore della Lamborghini, indagato per omicidio stradale e lesioni.
Fonte foto: ANSA