Il Suv Lamborghini degli youtuber a Casal Palocco che ha ucciso Manuel ha travolto la Smart a 124 km orari
Dall'ordinanza per i domiciliari allo youtuber Matteo Di Pietro emerge che il Suv Lamborghini viaggiava a 124 km/h quando ha colpito la Smart
Emergono i primi dettagli fondamentali per far luce sulla tragedia di Casal Palocco, l’incidente costato la vita al piccolo Manuel di 5 anni. Ai domiciliari per ora è finito il solo Matteo Di Pietro, lo youtuber che era alla guida del Suv Lamborghini che ha impattato contro la Smart della famiglia di Manuel. Dall’ordinanza, è emersa la velocità del mezzo.
- A quanto andava davvero il Suv Lamborghini
- I passeggeri hanno detto a Di Pietro di rallentare
- Mancano le telecamere usate per registrare i video
A quanto andava davvero il Suv Lamborghini
Nelle ore e giorni successivi allo schianto avvenuto in via di Macchia Saponara lo scorso 14 giorni, la difesa del gruppo di youtuber TheBorderline è sempre stata chiara: hanno puntato il dito contro una presunta manovra azzardata della Smart guidata da Elena Uccello, sostenendo che il loro suv non stava infrangendo i limiti di velocità.
Tesi che sarebbe stata smentita, stando a quanto emerge dall’ordinanza con cui la gip di Roma Angela Gerardi ha disposto gli arresti domiciliari per Matteo Di Pietro. Dall’esame dei dati del suv preso a nolegge, si apprende tramite Adnkronos, “emerge in buona sostanza che la Lamborghini percorreva Via dei Pescatori, da cui proveniva, diretta in via Macchia Saponara, alla velocità di circa 145 km/h“.
Fiori, omaggi e pensieri per Manuel vicino al luogo dell’incidente
In seguito, “al momento di imboccare Via di Macchia Saponara alle ore 15:38, si fermava; che imboccata tale via, riprendeva velocità raggiungendo in soli 14 secondi la velocità di 124 km/h immediatamente prima dell’impatto”. Una velocità folle, ma non è l’unico aspetto emerso dall’ordinanza.
I passeggeri hanno detto a Di Pietro di rallentare
Tra i passaggi più importanti, c’è quello relativo al fatto che lo youtuber Di Pietro avrebbe noleggiato il mezzo con “L’unico ed evidente fine di impressionare e catturare l’attenzione di giovani visitatori del web per aumentare i guadagni della pubblicità” a discapito della sicurezza e dei limiti di velocità.
Elemento aggravato dal fatto che, riferisce la giudice per le indagini preliminari, “alcuni dei passeggeri presenti all’interno della Lamborghini avevano più volte invitato a ridurre la velocità che percepivano eccessiva rispetto al limite dei 50 km/h”.
Nei giorni scorsi c’è stato già un acceso scambio di accuse tra il proprietario del noleggio e l’Associazione autonoleggiatori: il primo sostiene di non aver violato la legge affidando il mezzo nelle mani del neopatentato, mentre per l’ente la legge afferma cose molto diverse.
Mancano le telecamere usate per registrare i video
La gip ha ritenuto necessari i domiciliari perché a suo giudizio sussiste il pericolo concreto di reiterazione di analoghi reati, che va “colto nell’assoluta inconsapevolezza, da parte dell’indagato, della necessità di rispettare le regole della strada osservando i limiti di velocità”. Ma non solo.
Dall’ordinanza è emerso anche che si teme possa esserci stato inquinamento delle prove, come sottolineato dal pm che indaga sul caso: dalla Lamborghini mancano infatti due telecamere usate dal gruppo di Youtuber per il video destinato al loro canale.
La personalità di Di Pietro, inoltre, “non appare tranquillizzante” e si teme che “l’indagato possa commettere ulteriori reati della stessa specie di quelli per cui si procede, desumibile dalle modalità della condotta, gravemente imprudente”.