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Infermieri aggrediti in ospedale tra Natale e Capodanno, la denuncia del sindacato: "Bollettino di guerra"

Aggressioni agli infermieri in ospedale tra Natale e Capodanno: "In corso un'escalation, bilancio drammatico"

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Mirko Vitali

GIORNALISTA

Giornalista esperto di politica e attualità, attento anche ai temi economici e alle dinamiche del mondo dello spettacolo. Dopo due lauree umanistiche e il Master in critica giornalistica, lavora e collabora con diverse testate e realtà editoriali nazionali

Nursing Up (Associazione Nazionale Sindacato Professionisti Sanitari della Funzione Infermieristica autonomo di categoria) lancia l’allarme sulle aggressioni agli infermieri, dopo diversi episodi avvenuti in ospedale tra Natale e Capodanno.

Antonio De Palma, presidente Nazionale del Nursing Up, parla di “bollettino di guerra” e di “escalation” che ha provocato “un’emergenza senza fine”.

Nursing Up, aggressioni infermieri: “Pronti soccorsi trasformati in polveriere”

“Un vero e proprio bollettino di guerra – afferma De Palma -. Una escalation di violenze senza fine che vede gli infermieri italiani trasformarsi ancora una volta nelle vittime sacrificali della inspiegabile rabbia di una parte della collettività in profonda crisi”.

Secondo il presidente di Nursing Up alla base del fenomeno delle aggressioni al personale sanitario “c’è una pericolosa mala cultura, subdola come un cancro, che nulla a che a vedere con un paese civile come il nostro”.

De Palma si sofferma in particolare sui giorni tra Natale e Capodanno e parla di situazioni ingestibili negli ospedali italiani da Nord a Sud.

“Non bastava la carenza di personale, non bastavano i turni massacranti e le ferie saltate – ha spiegato il numero uno di Nursing Up -. In particolare i pronto soccorsi, con l’afflusso di pazienti diventato nella maggior parte dei casi ingestibile, si sono trasformati in una vera e propria polveriera”.

L’elenco delle aggressioni agli infermieri avvenute tra Natale e Capodanno

De Palma ha sottolineato che il “bilancio è davvero drammatico” e che il fenomeno delle aggressioni contro gli infermieri è stato ricostruito con il solido supporto dei cronisti locali.

Sei le aggressioni fisiche ufficiali denunciate nell’arco dei pochissimi giorni che hanno caratterizzato queste feste di fine anno. Numeri che portano alla luce una situazione gravissima, giunta più che mai ad un punto critico.

Nursing Up ha riferito di episodi in cui gli infermieri sono stati presi a “calci, pugni, schiaffi, minacce: scenari che facciamo sempre fatica a descrivere, tale è lo sdegno, quanto l’assurdità di quello che accade ogni giorno e che si è drammaticamente ripetuto, negli ultimi giorni, nelle corsie dei nostri ospedali”.

Di seguito l’elenco dettagliato dei sei casi più pericolosi:

  • Infermiere preso a calci al CTO di Napoli (62esima aggressione ufficiale dall’inizio dell’anno nel contesto cittadino, 28 dicembre).
  • Infermiere aggredito e minacciato al pronto soccorso del Pediatrico di Bari (28 dicembre). L’uomo è addirittura svenuto in seguito allo stress dell’aggressione.
  • Infermiere e dottoressa presi a schiaffi dai parenti di un paziente appena deceduto che danno in escandescenza. Accade al pronto soccorso del San Paolo di Napoli (26 dicembre).
  • Infermiere e altri operatori sanitari aggrediti nel pronto soccorso dell’ospedale di Livorno (27 dicembre).
  • Cassino, infermiere aggredito da paziente con disturbi mentali. L’uomo gli lancia addirittura contro un monitor (26 dicembre).
  • Vicenza: infermiere del 118 preso a pugni (24 dicembre).

De Palma teme che gli episodi ‘ufficiali’ di aggressione non corrispondano al dato reale: “Se tutto questo è quanto si sa ufficialmente del periodo che va da Natale a Capodanno, chissà quanti sono gli episodi di violenza che finiscono nel “mare magnum” del sommerso, che non vengono denunciati per paura oppure, anche peggio, a causa di quella che potrebbe diventare una pericolosa assuefazione a fatti gravi come questi: la consuetudine”.

Nursing Up ha quindi spiegato che ciò che si è verificato tra Natale e Capodanno è solo la punta dell’iceberg di un fenomeno ben più ampio. Altrimenti detto non si tratta di casi isolati.

“I dati – ha riferito l’associazione – sono allarmanti. Le aggressioni (fisiche e/o verbali) sul posto di lavoro colpiscono in media in un anno un terzo degli infermieri – la categoria professionale più numerosa in assoluto del Servizio sanitario nazionale e della Sanità in generale -, il 33%, circa 130mila casi, con un ‘sommerso’ non denunciato all’INAIL di circa 125mila casi l’anno. Il 75% delle aggressioni riguarda donne”.

De Palma cita Sergio Mattarella

De Palma ha poi ricordato ciò che ha detto il Presidente della Repubblica nel messaggio di fine anno. Mattarella “ha invitato la collettività, in particolare i giovani, a contribuire a debellare e a non accettare la pericolosa cultura della violenza che è all’ordine del giorno nel nostro Paese. L’autorevole messaggio rappresenta un faro di saggezza e di coerenza che deve coinvolgerci tutti, nel profondo, indistintamente”.

“Nel caso dei nostri professionisti della salute, poi, è palese che siamo di fronte ad una escalation di aggressioni che solo la politica può contribuire ad arginare con interventi ad hoc. Interventi strutturali atti anche a far comprendere, a tutti i livelli, che gli infermieri non sono i nemici contro cui combattere, contro cui sfogare rabbia e angoscia, ma rappresentano quei professionisti che nell’esercizio delle loro conoscenze, competenze e responsabilità, si prendono cura della collettività, e che sempre più spesso il loro apporto caratterizza fortemente la riuscita degli interventi sanitari ed assistenziali ai vari livelli”, ha concluso De Palma.

Fonte foto: ANSA

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