Inchiesta su dossieraggio abusivo contro politici e vip, indagato un finanziere: l'ipotesi dei ricatti
Terremoto in Direzione nazionale antimafia, finanziere accusato di dossieraggio abusivo contro politici e vip. Inchiesta nata da esposto di Crosetto
Dossier raccolti su politici e vip. La tesi della Procura di Perugia, in un’inchiesta condotta da Raffaele Cantone, è che un maresciallo della Guardia di finanza, per molto tempo in servizio alla Direzione nazionale antimafia, abbia compiuto centinaia di ricerche scaricando illecitamente dati e notizie sui conti correnti e sulle transazioni finanziarie di centinaia di personaggi noti. L’indagine è nata dalla denuncia del ministro della Difesa Guido Crosetto, dopo un articolo pubblicato dal quotidiano Domani nell’ottobre 2022, relativo al presunto versamento di circa 2 milioni di euro ricevuto dall’azienda Leonardo. Cosa sappiamo.
- Dossieraggio illecito su politici e vip: la nascita dell'inchiesta
- Il finanziere indagato
- Il comunicato di Raffaele Cantone
- I precedenti su Renzi, Conte e Casalino
- La solidarietà di Renzi a Crosetto
Dossieraggio illecito su politici e vip: la nascita dell’inchiesta
Secondo quanto riferito dall’agenzia LaPresse, un’informativa di reato su un presunto accesso abusivo alla banca dati delle forze di polizia da parte di un ufficiale della Guardia di Finanza in servizio alla Direzione nazionale antimafia (Dna) sarebbe arrivata alla Procura di Perugia.
L’inchiesta sarebbe partita dopo un esposto alla Procura di Roma del ministro della Difesa Guido Crosetto, presentato dopo la pubblicazione di un articolo sul quotidiano Domani, contente informazioni sensibili riguardo ad alcuni presunti compensi percepiti lecitamente dalla Leonardo, la società partecipata dallo Stato che si occupa di strumentazioni per la difesa.
Il ministro aveva smentito con forza le accuse, chiedendo alla Procura di accertare come la stampa fosse entrata in possesso di suoi dati sensibili e riservati, coperti da privacy.
Il finanziere indagato
Le indagini tecniche e informatiche avrebbero svelato che un maresciallo della Guardia di finanza, per molto tempo in servizio alla Dna, avrebbe effettuato, almeno 100 ‘visure’, patrimoniali quasi tutte su nomi altisonanti della politica e di importanti istituzioni.
Il finanziere si sarebbe difeso sostenendo che queste visure fossero regolarmente autorizzate e motivate da delicate indagini in corso.
Le verifiche, però, avrebbero svelato che tutti gli accessi, finiti sotto la lente d’ingrandimento degli inquirenti, fossero abusivi e non autorizzati.
Ad oggi, il finanziere non lavorerebbe più alla Direzione nazionale antimafia ed è indagato per accesso abusivo a sistemi informatici.
Non sarebbe escluso il coinvolgimento di altre persone che potrebbero aver avuto accesso ai dati delle cosiddette Segnalazioni di operazioni sospette (Sos).
Il comunicato di Raffaele Cantone
Si sono “estese rispetto all’ipotesi originaria di violazioni di notizie riservate in danno del ministro Guido Crosetto” le indagini della procura di Perugia su “alcuni” accessi a banche dati pubbliche “da ritenersi presumibilmente non leciti” da parte di un appartenente alla guardia di finanza distaccato presso un gruppo di lavoro che si occupava dello sviluppo di segnalazioni di operazioni sospette presso la procura nazionale antimafia. Lo scrive il procuratore Raffaele Cantone in un comunicato, sottolineando che sono state già sentite “numerose” persone ed esaminata una “rilevante” quantità di documenti.
I precedenti su Renzi, Conte e Casalino
Come riportato da La Repubblica, già nel 2020 la pubblicazione su diversi quotidiani di Sos riguardanti personaggi politici di primo livello – tra cui Matteo Renzi, Giuseppe Conte e Rocco Casalino – avevano destato dei sospetti.
Questo perché le Sos contengono informazioni riservate. Esempio. Bankitalia fa un’istruttoria e invia alla Direzione nazionale antimafia e Finanza transazioni apparentemente sospette (come bonifici dall’estero o scambi di denaro sospetti), ma che potrebbero essere lecite. Spetta poi alla polizia giudiziaria effettuare gli approfondimenti.
Quei documenti, però, in alcuni casi sono finiti sui giornali prima che alle Procure.
Resta il dubbio su chi abbia richiesto queste informazioni e perché siano state diffuse. Sullo sfondo resta anche l’ipotesi dei ricatti.
Nel frattempo il nuovo capo della Direzione azionale antimafia, Gianni Melillo, ha cambiato le procedure.
La solidarietà di Renzi a Crosetto
Su Twitter, Matteo Renzi – che in questi giorni è tornato a parlare della proposta dell’elezione diretta del premier – ha espresso la sua solidarietà nei confronti di Guido Crosetto: “Lo so, lo so. Chi ha letto ‘Il Mostro’ non si scandalizza più di niente. Ma l’oscura vicenda che ruota attorno a una denuncia di Guido Crosetto è comunque allucinante. Chi utilizza segreti e dossier come forma di killeraggio politico contro avversari politici? Ne vedremo delle… brutte. Intanto solidarietà al Ministro Crosetto per questa #Killeropoli”.