L'inchiesta di Fanpage su FdI: tutta la storia e le ultime notizie
L'inchiesta di Fanpage su FdI: tutta la storia e le ultime notizie. Chi sono Carlo Fidanza, il Barone Nero Jonghi Lavarini e Chiara Valcepina
A scuotere le elezioni amministrative del 3 e 4 ottobre sono arrivate un’indagine della magistratura, una sentenza e un’inchiesta giornalistica. Si è trattato dell’indagine su Luca Morisi, il responsabile della comunicazione del segretario della Lega Matteo Salvini, iscritto nel registro della procura di Verona per per cessione e detenzione di sostanze stupefacenti; del pronunciamento del Tribunale di Locri, che ha condannato l’ex sindaco di Riace Mimmo Lucano a una detenzione di 13 anni e 2 mesi; dell’inchiesta giornalistica di Fanpage sui finanziamenti illeciti per la campagna elettorale di Chiara Valcepina, candidata da Fratelli d’Italia per un seggio in consiglio comunale a Milano.
Dalla destra alla sinistra, sono molti i partiti la cui integrità morale e operato sono stati messi in discussione da rivelazioni e sviluppi giudiziari che hanno anticipato di solo qualche giorno l’apertura delle urne. In ordine di tempo, l’ultimo scandalo ha colpito duramente Fratelli d’Italia, innescando una serie di dichiarazioni indignate o a difesa dei protagonisti del video sottoposto all’attenzione degli elettori e portando a una autosospensione, che non si è accompagnata a un’ammissione di colpa, di Carlo Fidanza, capo delegazione ed eurodeputato del partito guidato da Giorgia Meloni.
Ecco cosa ha svelato, di preciso, l’inchiesta di Fanpage su Fratelli d’Italia e come si sono comportati gli attori politici di fronte all’atto d’accusa contenuto nelle immagini trasmesse anche su La7, nel corso della trasmissione di approfondimento politico Piazzapulita.
Chi sono Chiara Valcepina, Carlo Fidanza e il Barone nero e perché se ne parla
“Quasi tre anni fa, nel 2019, un nostro giornalista è entrato in un gruppo di nostalgici del fascismo, massoni ed ex militari, fingendo di essere un uomo d’affari”. Così il sito di news Fanpage presenta l’inchiesta che ha agitato la destra politica italiana. Sono tre i protagonisti del girato, che conta in tutto 100 ore riassunte nei 13 minuti circa della prima parte dell’indagine intitolata “Lobby Nera” e condotta dal team Backstair di Fanpage.it. Si tratta dei già citati Chiara Valcepina e Carlo Fidanza, rispettivamente candidata di Fratelli d’Italia alle comunali di Milano ed eurodeputato della formazione di destra italiana. Nel girato però compare anche Roberto Jonghi Lavarini, il cosiddetto “Barone nero”, il quale “da anni – si legge su Fanpage – influenza le nomine e le politiche dei partiti istituzionali di destra e che adesso ha deciso di mettere le mani anche sulle comunali di Milano”.
Il Barone, che è stato condannato a due anni per apologia di fascismo, è vicino a Lealtà e Azione, un gruppo di estrema destra facente parte di una rete internazionale neonazista. Frequenta in maniera assidua la Festa del Sole, un raduno che si celebra annualmente in una location segreta fino a poco prima dell’evento. È stato inoltre consigliere circoscrizionale a Milano. Nel video lo si vede offendere e partecipare a battute di cattivo gusto su ebrei, prostitute e immigrati, assecondato da molti dirigenti locali del partito di Giorgia Meloni. Un passaggio chiave vede il gruppo prendere in giro il giornalista sotto scorta Paolo Berizzi, minacciato dai neonazisti.
Le immagini sono un tripudio di saluti fascisti e nazisti, mentre i compagni di militanza si chiamano “camerata” o, con quello che ha tutta l’aria di essere un eufemismo, “patrioti”. Chiara Valcepina espone la sua idea di far votare delle escort in cambio di “campiocini” di profumeria.
In cosa consiste e come funziona la Lobby Nera di Jonghi Lavarini
È lo stesso Jonghi Lavarini a disegnare, al cospetto del giornalista in incognito, i contorni della “Lobby Nera” che dà il nome all’inchiesta: “Abbiamo un gruppo trasversale esoterico”, spiega, non sapendo di essere ripreso da una telecamera, “dove ci sono diversi massoni, ammiratori di Hitler, una rete di ex militari” tra cui anche un “ex colonnello del Kgb russo”. L’obiettivo di questo gruppo sarebbe influenzare la politica italiana collocando i propri uomini di riferimento all’interno della destra italiana.
I giudizi sprezzanti su Bernardo e il meccanismo dei finanziamenti in nero
Valcepina in primis esprime giudizi poco lusinghieri sul candidato a sindaco di Milano Luca Bernardo, schierato dal centrodestra contro l’uscente Beppe Sala: nonostante la lista della Meloni abbia appoggiato il pediatra milanese, i protagonisti del video parlano di “turarsi il naso” e si abbandonano a giudizi sprezzanti nei confronti dell’uomo che pure ufficialmente sostenevano.
Il passaggio fondamentale è tuttavia un altro e ha a che fare con quello che lo stesso Carlo Fidanza chiama “black”, ovvero un sistema di “lavatrici” per ricevere fondi in nero da investire nella campagna elettorale. Al giornalista, che si finge un imprenditore interessato ad acquistare i favori di una parte politica, Jonghi Lavarini spiega come funziona il sistema per riciclare i fondi in nero e come questi verrebbero impiegati: “Tot ai consiglieri di zona, gli altri a due imprenditori che li prendono perché hanno il giro di nero e poi versano sul conto elettorale della Valcepina”. Il Barone nero si vanta poi di aver condotto “operazioni di puro contante e di averli portati anche in Regione Lombardia”.
“Le modalità sono o versare sul conto corrente dedicato che lei ha aperto per le elezioni”, spiega Fidanza riferendosi alla Valcepina. Oppure, se all’imprenditore è più comodo “fare del black”, la Valcepina “si paga il bar e con il black si coprirà poi altre spese”. AI consiglieri di zona che ricevono il denaro Jonghi Lavarini dice di “organizzare l’evento” invitando “la Valcepina, Fidanza e Rocca”.
Quali sono state le reazioni della politica all’inchiesta: dall’autosospensione di Fidanza alla difesa della Meloni
Come è facile immaginare, l’inchiesta ha provocato un piccolo terremoto politico. Giorgia Meloni ha chiesto inizialmente di visionare tutto il girato, lungo 100 ore, poi ha deciso di non scaricare i suoi compagni di militanza, evocando manovre dei “poteri forti” ai quali Fratelli d’Italia avrebbe dato fastidio: “Tutto studiato”, ha quindi ribadito evocando trame nascoste. Carlo Fidanza si è autosospeso da capodelegazione al Parlamento Ue, bollando però l’inchiesta come una trafila di “attacchi strumentali”. Per quanto riguarda il lato giornalistico, il direttore di Fanpage, Francesco Cancellato, ha risposto che non fornirà il video integrale a Giorgia Meloni.
Dalla chiusura delle urne in poi sono chiare le eventuali ripercussioni dell’inchiesta a livello di consenso nell’elettorato: qui i risultati dai seggi.