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Imbrattano l'ospedale a Pozzuoli vicino Napoli con una scritta per il bambino: "È nato Bryan". Denunciati

Critiche a cascata per il gesto dei familiari del piccolo Bryan, che a Pozzuoli hanno imbrattato l'ospedale dopo la nascita. Denunciati dalla Asl

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Gabriele Silvestri

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista, esperto di media, scrive di cronaca, politica e attualità. Laureato in comunicazione alla Sapienza, si è affermato come autore e conduttore di TG e programmi giornalistici. Collabora con diverse redazioni online, emittenti televisive e radiofoniche.

La gioia per la nascita di un bambino può essere spesso incontenibile: è proprio il caso di dirlo per descrivere quanto accaduto a Pozzuoli, vicino Napoli, dove i familiari di un neonato hanno festeggiato l’evento imbrattando un muro dell’ospedale con la scritta: “È nato Bryan“. Il gesto è stato filmato e condiviso sui social dai parenti stessi, suscitando subito indignazione e la condanna da parte di alcune figure politiche. Mentre i responsabili respingono le critiche, è scattata la denuncia da parte dell’Asl.

“È nato Bryan”, familiari imbrattano ospedale a Pozzuoli

È nato Bryan e i suoi familiari hanno avuto una gran voglia di “gridarlo” al mondo intero, seppur virtualmente, prima imbrattando il muro dell’ospedale con una scritta, e poi condividendo il loro gesto sui social.

Una celebrazione dettata sicuramente dalla felicità per il lieto evento, che seppur comprensibile, non è giustificabile.

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La pensano in questo modo le tante persone che hanno criticato i responsabili sui social e anche il deputato di Avs Francesco Emilio Borrelli, che ha condiviso il video sul proprio profilo con una pesante critica, amplificando la portata della notizia. Al punto che è scattata la denuncia per i familiari di Bryan.

Scritta in ospedale, la critica di Borrelli

“Questa mentalità è davvero inaccettabile” ha commentato Borrelli. “Cosa insegneranno ai figli persone che invece di mortificarsi e chiedere scusa difendono le loro azioni da incivili e sottosviluppati?”

“Bene ha fatto la Asl a denunciarli” ha sottolineato il deputato di Alleanza Verdi e Sinistra. “Mi auguro che ci sia una condanna educativa ed esemplare per questi soggetti inqualificabili”.

La difesa da parte dei familiari

Non sono arrivate, infatti, le scuse da parte dei responsabili, che invece rivendicano il loro gesto con una buona dosa di “benaltrismo”.

“Non siete degni di giudicare gli altri, l’unico che ci può giudicare è il Signore e nessun altro più” hanno risposto sui social uno dei familiari di Bryan.

“Piuttosto di applicarvi su una scritta applicatevi su cose che in televisione non fanno vedere, su quest’ospedale ci sono persone che soffrono e nessuno li prende in considerazione. Persone che attendono 5,6 ore per farsi visitare da qualcuno poi vi lamentate quando succede qualcosa” hanno lamentato, come riportato da Borrelli.

“Ci sono persone che muoiono abbandonate, persone che vengono riempite di medicine, siringhe per farle dormire, per abbandonarle al proprio posto pur di non starle accanto una volta in più. Chi sono gli incivili adesso? Io di certo preferisco essere incivile in questo modo piuttosto di far male a qualcuno come fanno loro. Ce ne sono pochi di medici che fanno il proprio lavoro con il cuore”.

Fonte foto: X - Francesco Borrelli

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