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Ilaria Salis mette in imbarazzo il Governo: dal silenzio di Meloni e Lollobrigida a Tajani che difende Orban

Il caso di Ilaria Salis diventa uno scontro politico, il Governo è sotto attacco: critiche alla premier Meloni, ma anche ai ministri Tajani e Lollobrigida

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Simone Vazzana

GIORNALISTA

Giornalista professionista, è caporedattore di Virgilio Notizie. Ha lavorato per importanti testate e tv nazionali. Scrive di attualità, soprattutto di Politica, Esteri, Economia e Cronaca. Si occupa anche di data journalism e fact-checking.

Il caso di Ilaria Salis, insegnante arrestata in Ungheria in carcere da quasi 12 mesi, ha messo in imbarazzo il centrodestra. Le immagini della 39enne nell’aula del tribunale in catene sono finite su giornali e tv italiani, ma non solo: il padre della donna, che rischia una condanna fino a 11 anni, ha puntato il dito contro l’ambasciata e anche il Governo è finito sotto attacco. Dal silenzio della premier Giorgia Meloni alle dichiarazioni del ministro Francesco Lollobrigida, fino a quelle di Antonio Tajani, che ha difeso il presidente Viktor Orban spiegando che lui non abbia alcun peso nell’andamento del processo.

Il silenzio di Giorgia Meloni

Dopo le foto di Ilaria Salis ammanettata e incatenata, dall’opposizione sono partiti diversi appelli rivolti alla premier Giorgia Meloni.

Tra questi, quello del leader di Italia Viva Matteo Renzi:

“Se è davvero amica di Orban deve farsi sentire. Se non lo è, anche”.

Poi è arrivato il Pd, in coro con vari esponenti, fino alla richiesta di un’informativa urgente sulla 39enne perché “non basta un tweet generico del ministro degli Esteri”, ha twittato il deputato Giuseppe Provenzano. L’ex ministro del Sud ha aggiunto che “avevamo già presentato un’interrogazione sul caso mesi fa, ma il Governo è rimasto silente“. Sulla stessa scia anche il M5S.

Nessun bilaterale Meloni-Orban sul caso Salis

Secondo quanto riferito dall’Ansa, fonti diplomatiche ungheresi non avrebbero voluto commentare il caso Salis data la “questione delicata” e non avrebbero nemmeno confermato che ci sia in programma un bilaterale per discutere del caso tra la premier Giorgia Meloni e il primo ministro ungherese, Viktor Orban a margine del vertice dei 27 di giovedì 1° febbraio a Bruxelles.

L’attacco al ministro Tajani dopo il tweet e la difesa di Orban

Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha twittato: “Chiediamo al governo ungherese di vigilare e di intervenire affinché vengano rispettati i diritti, previsti dalle normative comunitarie, della cittadina italiana Ilaria Salis detenuta in attesa di giudizio”.

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Un messaggio che non è piaciuto, tra gli altri, alla leader di +Europa Emma Bonino.

Ma a far storcere il naso all’opposizione sono state le dichiarazioni del titolare della Farnesina pronunciate martedì 30 gennaio: “Dell’accompagnamento con le manette a mani e piedi l’abbiamo visto ieri, io non lo sapevo e non ero mai stato informato di questo. Come veniva trasportato il detenuto io non lo sapevo sinceramente. Noi abbiamo chiesto e abbiamo protestato che questo non accada” più, “vediamo dalla prossima volta che cosa faranno. Non avevamo notizie di trattamenti di detenzione particolari”.

Quindi, la difesa di Viktor Orban, premier dell’Ungheria: “Orban non c’entra niente. Non è che il Governo decide il processo. La magistratura è indipendente. Il problema è vedere se sono state rispettate le regole prima o dopo, non è che noi possiamo intervenire, l’Ungheria è uno Stato sovrano. Noi possiamo soltanto fare delle proteste” sulle modalità di trattamento dei detenuti.

Le dichiarazioni del ministro Lollobrigida

Oltre a Meloni e Tajani, l’altro membro dell’Esecutivo finito sotto attacco è Francesco Lollobrigida, ministro dell’Agricoltura, che ha dichiarato di non aver visto le immagini di Ilaria Salis in catene: “Non le ho viste, vado a vederle. Non commento cose che non ho visto”.

Secondo Nicola Fratoianni, segretario di Sinistra italiana, “forse è impegnato a fermare qualche treno, diamogli una mano, così magari si rende conto della disumanità del regime del suo amico Orban”.

Fonte foto: ANSA

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