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CRONACA ESTERA

Il video della rissa tra fan e contestatori di Donald Trump fuori dal tribunale di New York sede del processo

Il video della rissa tra fan e contestatori di Donald Trump fuori dal tribunale di New York sede del processo per il pagamento a Stormy Daniels

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Alessandro Balbo

GIORNALISTA

Giornalista professionista e redattore televisivo, si occupa soprattutto di Esteri, geopolitica, immigrazione e Scienza. Laureato in comunicazione politica, da sempre interessato alla storia e ai fatti del mondo, ha realizzato reportage e approfondimenti per diverse testate nazionali e programmi divulgativi.

Alta tensione tra fan e contestatori di Donald Trump, protagonisti di una rissa scoppiata ieri, mercoledì 29 maggio, fuori dal tribunale di New York dov’è in corso il processo all’ex presidente degli Stati Uniti. Il tycoon è accusato di 34 reati per il pagamento illegale della pornostar Stormy Daniels nel periodo della campagna elettorale del 2016.

Rissa tra fan e contestatori di Donald Trump fuori dal tribunale di new York

Fuori dal tribunale di New York ieri, mercoledì 29 maggio, è scoppiata una rissa tra sostenitori e contestatori dell’ex presidente degli Stati Uniti, Donald Trump.

Le due fazioni, radunate al di fuori della Manhattan Criminal Court House dove Trump è imputato per il processo sul pagamento alla pornostar Stormy Daniels, si sono scontrate nei pressi di Collect Pond Park, di fronte al tribunale.


L’ex presidente Donald Trump nell’aula del tribunale di New York in cui si svolge il processo che lo vede accusato di 34 reati

Immediatamente intervenuti i poliziotti del dipartimento di New York, che però non sono riusciti a impedire che i gruppi si scambiassero insulti e si scagliassero violentemente l’uno contro l’altro, prima di essere separati dalle autorità senza alcun arresto.

Il processo a Donald Trump per il pagamento alla pornostar Stormy Daniels

Donald Trump è a processo per il pagamento di 130mila dollari alla pornostar Stormy Daniels, che in aula ha confermato di aver fatto sesso con il tycoon nel 2006.

Il trasferimento di denaro per comprare il silenzio di Daniels durante la corsa alle presidenziali del 2016, un accordo di non divulgazione di per sé non illegale, sarebbe avvenuto utilizzando i soldi per la campagna elettorale e falsificando perciò i registri finanziari.

Trump è accusato infatti di 34 reati per cui lui si è sempre dichiarato innocente, nonostante la firma apposta sui documenti che attesterebbero i pagamenti all’attrice, il cui vero nome è Stephanie Clifford, indicati come “spese legali”.

A che punto è il processo a New York

In queste ore si attende il verdetto della giuria, la cui discussione è iniziata ieri al 15esimo piano del tribunale di New York fuori dal quale si sono verificati gli scontri tra fan e contestatori di Trump.

La prima parte di questa fase finale ha visto una rilettura delle testimonianze dell’editore David Pecker e dell’ex tuttofare di Trump, Michael Cohen, atto che sottolinea l’importanza del caso che potrebbe rendere l’ex presidente, nuovamente candidato per le presidenziali, un condannato.

Le accuse che cercano di incriminare Trump si basano su una nuova interpretazione della legge: per condannarlo occorre dimostrare che lui abbia falsificato i documenti per nascondere un altro crimine, che secondo l’accusa sarebbe aver usato mezzi illegali per impedire la vittoria di altri alle elezioni.

Il verdetto, dopo le deliberazioni iniziate ieri che continueranno anche oggi giovedì 30 maggio, potrebbe non arrivare prima della fine della settimana.

Fonte foto: ANSA

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