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Il processo sugli abusi nella ginnastica ritmica è da rifare, il Coni accoglie il ricorso delle "Farfalle"

Il processo per abusi sulle giovani atlete della ginnastica ritmica andrà rifatto perché avrebbe favorito l'allenatrice imputata

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Matteo Runchi

REDATTORE

Redattore esperto di economia, appassionato di tecnologia e sport. Scrive di attualità e cronaca. Laureato in Storia all’Università degli Studi di Milano, ha lavorato per diversi siti e redazioni.

La procura generale del Coni ha accolto il ricorso della due ex atlete di ginnastica ritmica Anna Basta e Nina Corradini, che chiedeva di rifare il processo per abusi nei loro confronti. Sono sotto accusa l’allenatrice Emanuela Maccarani e la sua assistente Olga Tishina. Le indagini e il processo stesso non sarebbero stati equi.

Processo da rifare

Il processo sportivo a Emanuela Maccarani e Olga Tishina per abusi sulle atlete della nazionale italiana di ginnastica ritmica andrà rifatto. Lo ha deciso il Coni, accogliendo il ricorso delle due ex “Farfalle”, Anna Basta e Nina Corradini, che avevano denunciato per prime i comportamenti delle allenatrici.

Emanuela Maccarani è una delle figure più importanti nel mondo della ritmica italiana ed è responsabile dell’Accademia di Desio, in provincia di Monza e Brianza, dove si allena la nazionale.

Emanuela Maccarani

Il primo processo sportivo aveva assolto Tishina e ammonito Maccarani, senza però prendere nessun provvedimento reale nei suoi confronti, tanto che l’allenatrice ha ricoperto il ruolo di Direttore Tecnico della nazionale che ha partecipato alle Olimpiadi di Parigi.

Le irregolarità e il processo penale

Tishina e Maccarani sono indagate per maltrattamenti anche dalla procura di Monza in un procedimento penale. L’accusa ha però chiesto l’archiviazione, a cui si sono opposti gli avvocati di Basta e Corradini.

Proprio nell’ambito di questo processo sono però emerse le irregolarità nel procedimento sportivo. Il procuratore Michele Rosetti, che guidava le indagini contro Maccarani, avrebbe scelto le testimoni da una lista presentata dalla stessa allenatrice.

Rosetti avrebbe inoltre insultato, in alcune telefonate intercettate, le due ragazze che accusano Maccarani, ed è stato per queste ragioni escluso dal prossimo processo sportivo, in cui l’accusa sarà guidata da procuratori esterni alla federazione di ginnastica ritmica.

Gli abusi nella ginnastica ritmica

L’inchiesta sugli abusi nella ginnastica ritmica era partita da un articolo del quotidiano la Repubblica del 2022. La prima ginnasta a esporsi era stata Nina Corradini, che aveva parlato di pressioni, insulti e umiliazioni all’interno dell’Accademia di Desio.

Buona parte delle vessazioni denunciate dalla ragazza, che ai tempi dei presunti abusi, nel 2019, aveva soltanto 16 anni, vertevano attorno al tema del peso corporeo, con umiliazioni pubbliche per le ginnaste che non raggiungevano i parametri imposti da Maccarani.

Diverse altre atlete dell’Accademia di Desio avevano denunciato pratiche simili, coinvolgendo anche l’assistente di Maccarani, Olga Tishina.

Fonte foto: ANSA

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