Nessun processo per diffamazione per Roberto Vannacci, perché il generale è stato prosciolto dalle accuse
Roberto Vannacci non andrà a processo, il giudice per l'udienza preliminare non ha ritenuto fondata l'accusa di diffamazione
Non ci sarà nessun processo per diffamazione davanti alla magistratura militare per il generale Roberto Vannacci. Il gup ha dichiarato infondata l’accusa per cui l’autore del libro ‘Il Mondo al Contrario’ aveva subito l’imputazione coatta. La presunta vittima del reato non aveva mai presentato denuncia e il suo nome non compariva nel testo.
- Nessun processo per Vannacci
- Vannacci attacca la stampa
- L'indagine sul libro 'Il Mondo al Contrario'
Nessun processo per Vannacci
Il generale dell’esercito Roberto Vannacci è stato assolto dal giudice per l’udienza preliminare della magistratura militare, che ha ritenuto infondate le accuse di diffamazione mosse nei suoi confronti.
Vannacci era indagato per il contenuto del libro che lo ha reso celebre, ‘Il Mondo al Contrario’, nel quale, secondo quanto riscontrato dal giudice per le indagini preliminari, sarebbero apparse parole potenzialmente diffamatorie nei confronti di un altro militare.
Il libro di Vannacci
La presunta vittima non aveva però mai sporto denuncia nei confronti di Vannacci e il libro stesso non conteneva il suo nome. Queste ragioni hanno spinto il gup ad assolverlo.
Vannacci attacca la stampa
Il generale ha reagito sui propri social non alla notizia in sé, ma al modo in cui il quotidiano la Repubblica l’ha riportata. Su X (già Twitter), Vannacci ha commentato il titolo del sito del giornale.
“Secondo Repubblica, quando vengo assolto, non sono innocente, ma mi sono salvato dal processo” ha scritto Vannacci nel proprio post. Nessun commento da parte del generale invece sulla sentenza a lui favorevole.
L’indagine sul libro ‘Il Mondo al Contrario’
Il libro scritto da Roberto Vannacci era diventato un vero e proprio caso editoriale, con centinaia di migliaia di copie vendute nonostante si trattasse di un’opera autoprodotta.
Vannacci era stato duramente criticato da numerosi esponenti politici e della società civile per alcune opinioni espresse nel libro, in particolare sulle persone omosessuali.
Il processo era nato da un’indagine della procura militare, che però già in fase investigativa aveva chiesto l’archiviazione. Era stato il gip a ribaltare la scelta dell’accusa, optando per l’imputazione coatta di Vannacci.
È stato poi il giudice per l’udienza preliminare a porre fine alla vicenda, ritenendo infondate le accuse, d’accordo con la stessa procura che aveva inizialmente chiesto l’archiviazione del caso.