,,

Processo Regeni, un testimone rivela le parole degli 007 in Egitto: "Dissero che lo avevano fatto a pezzi"

Il testimone del processo contro gli 007 egiziani racconta di aver sentito parlare di Giulio Regeni, torturato e ucciso, in un incontro

Pubblicato:

Durante il processo a carico dei quattro 007 egiziani, il testimone chiamato “gamma” ha raccontato di aver sentito dire che Giulio Regeni era stato fatto a pezzi. La rivelazione arriva da un pranzo ascoltato in un ristorante di Nairobi. Il testimone riporta che la conversazione è avvenuta tra uno degli 007 e un addetto dei servizi di sicurezza del Kenya.

Processo a 007 egiziani

Il testimone gamma, nome in codice per mantenerne segreta l’identità, è stato ascoltato in aula giovedì 12 dicembre nel processo a carico dei quattro 007 egiziani. Secondo la sua testimonianza, Giulio Regeni, ritrovato morto in Egitto a gennaio 2016, sarebbe stato fatto a pezzi.

La testimonianza shock arriva dall’ascolto di una conversazione in un ristorante di Nairobi. I due che stavano conversando su quanto accaduto al giovane ricercatore friulano, erano uno degli 007 e un addetto dei servizi di sicurezza del Kenya.

Processo RegeniFonte foto: ANSA
In foto cartelli con il volto di Giulio Regeni

Dalle sue parole: “Sentii dire dal maggiore Magdi Ibrahim Abdel Sharif ‘nel nostro paese abbiamo avuto il caso di un accademico italiano che pensavamo fosse della Cia ma anche del Mossad'”.

La ricostruzione del testimone

Durante la conversazione tra i due, il maggiore affermò:

Era un problema perché era popolare fra la gente comune. Quando l’abbiamo preso, lo abbiamo fatto a pezzi, lo abbiamo distrutto. Io l’ho colpito.

Il testimone racconta che all’epoca dei fatti si trovava in un ristorante per incontrare un professore dell’Università di Nairobi al quale doveva vendere alcuni libri. Sentì due uomini parlare accanto a lui.

Il maggiore disse che il giovane accademico dall’Italia interagiva troppo con la popolazione locale. “Ho collegato dopo di chi parlavano, parlavano di un italiano che era un problema e ne avevano abbastanza”, prosegue nel racconto. A seguito di questo, il maggiore raccontò di aver picchiato Giulio Regeni.

L’Ue è un problema

Tra le altre affermazioni, quelle contro l’Unione Europea. Il testimone riporta sempre le parole di Magdi Ibrahim Abdel Sharif. Secondo il maggiore, infatti, l’Unione Europea era un problema per l’Egitto, non solo per il caso Regeni.

Un’altra motivazione era quella relativa alle manifestazioni di solidarietà con le proteste nate in seguito alle elezioni presidenziali in Kenya.

Poi in aula si è parlato di diritti umani e i giudici hanno sottolineato che l’Egitto è un paese sicuro, ma devono essere fatte eccezioni per gli oppositori politici, i dissidenti, gli attivisti e i difensori dei diritti umani.

processo-regeni-007-egitto Fonte foto: ANSA
,,,,,,,,