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CRONACA NERA

Il gioielliere Mario Roggero si difende dopo aver ucciso i rapinatori: "Condanna folle, giudici influenzati"

Mario Roggero, ospite di Fuori dal Coro, si difende e attacca ancora una volta dopo la condanna a 17 anni di carcere

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Luca Bucceri

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista esperto del mondo dello sport e della politica, scrive anche di attualità ed economia. Laureato in Scienze della Comunicazione, muove i primi passi nelle redazioni sportive di Palermo per poi trasferirsi a Milano e lavorare per importanti testate.

Il caso di Mario Roggero, condannato a 17 anni dalla Corte d’Assise di Asti per aver ucciso due dei tre rapinatori che avevano tentato di derubarlo nell’aprile 2021, è stato trattato anche a “Fuori dal coro”. E nel programma di Rete4, condotto da Mario Giordano, il gioielliere era ospite in studio e ha ricostruito quella giornata per poi difendersi dalle continue accuse.

La ricostruzione della rapina

Prima di presentare Roggero, Giordano ha descritto con l’ausilio delle immagini la rapina subita il 28 aprile 2021. E guardando i video ha ripetuto in continuazione: “Provate a mettervi nei suoi panni“.

A provare a far mettere gli ascoltatori nei suoi panni è stato lo stesso gioielliere, che con dovizia di particolari ha ricostruito cos’è successo in quegli attimi prima degli spari che hanno raggiunto i ladri.

“Sento suonare, entra un ormone più alto di me. Viene e chiede una catena da battesimo. Entra un altro e parte a passo veloce tirando fuori un coltello puntandolo alla gola a mia moglie. Mentre quello fa quella mossa, l’altro esce la pistola e la punta a mia figlia che fa un sobbalzo indietro. Immediatamente ho capito che era una rapina” le parole del 69enne.

Ma non è finita qui, perché la violenza vera e propria, soprattutto psicologica, arriva dopo.

Hanno chiesto a mia moglie chi c’era, lei ha detto che c’ero io e l’hanno colpita. In quel momento non sapevo come reagire, un’altra rapina. In quel momento avevo terrore, non ho pensato all’allarme.

La pistola puntata e la sua arma

Roggero, raccontando quegli attimi, ricorda tutto: “Mi puntano la pistola e mi hanno detto che se non davo la merce avrebbe sparato a mia figlia. Io gli ho detto che gli avrei dato tutto”.

Appena gli ho detto che i soldi erano nella cassa, ho girato verso il bancone e lì ho preso la pistola che era lì da 6 anni.

Una pistola che, ha tenuto a precisare il gioielliere, era legalmente detenuta con porto d’armi regolare. Da lì l’inseguimento e quegli spari poi fatali a due di loro, Giuseppe Mazzarino e Andrea Spinelli.

“Io li inseguo, in un secondo ho sparato tre colpi verso la portiera. La pistola poi era scarica, ho pensato di non aver preso nessuno” il racconto di Roggero.

Gli spari e la reazione

Ma non è così, perché come è emerso i colpi sono andati a segno e a essere colpiti sono stati Mazzarino e Spinelli, ma anche il terzo rapinatore, Alessandro Modica che è rimasto ferito ed è stato arrestato poco dopo.

Roggero, infatti, col supporto delle immagini racconta di essere stato aggredito da uno dei ladri subito dopo avergli sparato. Dal video si vede uno dei rapinatori alzarsi, colpire il gioielliere, cadere e poi alzarsi nuovamente come se non fosse successo nulla.

Non pensavo fosse ferito. Poi dai periti è emerso che il proiettile era entrato e uscito sfiorando il cuore, lui aveva il tempo tecnico a quanto pare di rimanere in forze per 1 minuto” il racconto.

“Condanna vomitevole, Stato forte con i deboli”

E Roggero, parlando della condanna, è un fiume in piena. Per il gioielliere, infatti, la condanna è stata “vomitevole, vergognosa”.

“Non me l’aspettavo, ero già basito dei 14 anni richiesti dal pm. Io ero convinto, guardando i giudici popolari, di una assoluzione” le parole di Roggero, che ha poi tuonato: “Sono impazziti completamente, secondo me i giudici sono stati influenzati”.

In studio anche Maria Angela Di Stefano, moglie del gioielliere Guido Gianni che si trova in carcere condannato a 12 anni per aver sparato e ucciso due rapinatori. La donna ha svelato di aver chiesto la grazia al presidente Mattarella per le condizioni di salute del marito, di aver scritto alla presidente Meloni e al ministro Nordio. Ma nessuno ha risposto. A quel punto Roggero è stato duro: “Bel esempio di Stato, forte coi deboli e deboli con i forti”.

Fonte foto: ANSA

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