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CRONACA ESTERA

Gustavo Nocella arrestato in Colombia, chi è il boss della Camorra e del narcotraffico finito in manette

Arrestato a Medellìn, in Colombia, il boss del narcotraffico Gustavo Nocella è ritenuto il principale tramite in loco per i clan della camorra

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Gabriele Silvestri

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista, esperto di media, scrive di cronaca, politica e attualità. Laureato in comunicazione alla Sapienza, si è affermato come autore e conduttore di TG e programmi giornalistici. Collabora con diverse redazioni online, emittenti televisive e radiofoniche.

Il boss del narcotraffico e figura influente della camorra napoletanaGustavo Nocella, “detto Ermes”, è stato arrestato lunedì 21 ottobre in Colombia. È considerato il principale collegamento dei clan con i produttori di droga colombiani. L’arresto, riferisce la polizia locale, è avvenuto in un appartamento della città di Medellin, in risposta a una circolare rossa dell’Interpol emessa su richiesta della Dea di Napoli. Ad annunciare l’arresto il presidente della Colombia, Gustavo Petro, che ha diffuso sul suo profilo X il video dell’arresto.

Arrestato Gustavo Nocella, chi è il boss del narcotraffico

Dopo anni di latitanza, il boss camorrista Gustavo Nocella, originario del quartiere napoletano di San Giovanni a Teduccio, è stato catturato grazie a una complessa operazione internazionale che ha visto la collaborazione tra la Polizia nazionale colombiana (Pnc), Interpol, Europol, Carabinieri e le forze britanniche.

Considerato il principale intermediario tra i clan napoletani del Nord e dell’Est (Rinaldi-Formicola, Amato-Pagano e De Micco) e i cartelli colombiani, il boss organizzava ingenti spedizioni di cocaina verso l’Olanda.

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La precedente condanna in Italia

Gustavo Nocella è stato coinvolto nel 2018 in un’inchiesta su un traffico di droga tra Colombia e Olanda, destinato a rifornire il mercato della droga a Napoli, Lazio e Toscana.

Gli imputati, che optarono per il rito abbreviato, ricevettero complessivamente quasi un secolo di carcere, con la DDA napoletana che richiese oltre 162 anni di pena. Nocella, ritenuto un intermediario nel traffico, fu condannato a cinque anni.

La Corte d’appello di Napoli confermò le condanne il 20 luglio 2020, mentre nel 2021 la Cassazione rigettò i ricorsi, mantenendo in vigore le sentenze per tutti gli indagati. L’indagine si basò su intercettazioni e arresti, evidenziando il ruolo di diversi coinvolti.

La passione per il biliardo

Le nuove indagini su Nocella hanno seguito una traccia particolare. Nocella cambiava abitazione ogni tre mesi, affittando appartamenti diversi, ma in ogni rifugio non potevano mancare i tavoli da biliardo, sua passione.

Gli investigatori sono riusciti a localizzare l’ultimo lussuoso nascondiglio di Gustavo Nocella, nel prestigioso quartiere El Poblado di Medellín, proprio grazie all’acquisto tracciato di un costoso tavolo da biliardo con panno rosso dalla fabbrica Europa di Bogotá.

Circondato da boutique e centri commerciali, il 58enne boss coordinava l’intero sistema logistico per l’invio di cloridrato di cocaina, imbarcato su navi e velieri diretti ad Amsterdam.

Una volta giunta in Olanda, la droga veniva spedita a Napoli su camion, auto e persino mezzi ufficiali falsificati, rivelano gli inquirenti, smascherando un vasto traffico internazionale gestito con precisione strategica.

L’operazione contro il narcotraffico

“Questa operazione rappresenta un esempio straordinario di collaborazione globale, che ha portato all’arresto di oltre 40 narcotrafficanti,” ha dichiarato oggi il generale William René Salamanca Ramírez, direttore della Polizia nazionale colombiana.

Salamanca Ramìrez ha sottolineato l’importanza della cattura di Gustavo Nocella, uno dei criminali più ricercati a livello internazionale, definendola “un colpo devastante per le reti criminali”.

Il generale ha aggiunto che l’arresto del boss mina profondamente le strutture del traffico di droga globale, interrompendo le loro capacità logistiche di approvvigionamento, trasporto, immagazzinamento ed esportazione della cocaina, infliggendo un duro colpo all’organizzazione.

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