Guerra in Ucraina, è scesa in campo la nave più potente dei russi: si chiama Slava Moskva. Qual è il suo ruolo
Si è spinta al largo dell'Isola dei Serpenti, dove è stata apostrofata in malo modo dai soldati ucraini, poi ha avuto un ruolo a Odessa
Si chiama Slava Moskva ed è ritenuta la nave da guerra più forte nell’esercito russo. Ecco qual è stato, fino a oggi, il suo ruolo nel conflitto russo – ucraino e perché è considerata a tal punto pericolosa.
Quali sono le armi a disposizione dell’incrociatore russo: dai missili antinave a quelli di difesa aerea
Slava Moskva monta missili antinave supersonici, da utilizzare contro le portaerei nemiche. In assenza di portaerei da abbattere, i P-500 Bazalt e i P-1000 Vulkan a lungo raggio, in tutto 16, non hanno ragione di essere impiegati. Discorso diverso per 64 missili di difesa aerea, anch’essi a disposizione della Slava Moskva.
Grazie a quest’ultimi, la fortezza sull’acqua dei russi può coprire gran parte del Mar Nero settentrionale e altre aree di pattuglia.
La Slava Moskva e l’Isola dei Serpenti: era la nave che gli ucraini hanno mandato a quel paese
A proposito di pattugliamenti, all’inizio del conflitto la Moskva si trovava nei pressi dell’Isola dei Serpenti, dove è stata protagonista di un episodio memorabile: 13 soldati ucraini di stanza nella piccola isola hanno mandato a quel paese (l’espressione utilizzata dai militari è stata ben più colorita) il potente incrociatore dei russi.
Gli ucraini dell’isola dei Serpenti sono poi stati fatti prigionieri dalle truppe del Cremlino e liberati grazie a uno scambio con 11 ostaggi russi.
Cosa ha fatto la nave più forte dei russi dall’inizio del conflitto: il ruolo svolto a Odessa e i ritorni a Sebastopoli
Successivamente la Moskva non ha partecipato direttamente alle operazioni intimidatorie dei russi per mettere sotto pressione l’esercito schierato a difesa della città portuale di Odessa sul Mar Nero. L’incrociatore, tuttavia, avrebbe ricoperto, in simili occasioni, un ruolo di coordinamento.
Avrebbe poi, nel corso del conflitto, fatto ritorno, a più riprese, a Sebastopoli.
Nei giorni scossi preoccupazione è stata suscitata anche dalla presenza, al largo della Calabria, di navi da guerra russe. La loro presenza non ha mancato di suscitare un certo allarme: ci si è chiesti perché si trovassero tra Creta e la punta dello Stivale e quale fosse l’obiettivo di Putin.