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Governo Meloni, Vittorio Feltri attacca Laura Boldrini e Michela Murgia: tirata in ballo persino la Treccani

Vittorio Feltri ha tirato in ballo l'enciclopedia Treccani per attaccare Laura Boldrini e Michela Murgia, difendendo Giorgia Meloni

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Simone Vazzana

GIORNALISTA

Giornalista professionista, è caporedattore di Virgilio Notizie. Ha lavorato per importanti testate e tv nazionali. Scrive di attualità, soprattutto di Politica, Esteri, Economia e Cronaca. Si occupa anche di data journalism e fact-checking.

All’attacco. Vittorio Feltri, ormai ex consigliere comunale a Milano con Fratelli d’Italia (è entrato in carica il 5 ottobre 2021 e si è dimesso il 22 giugno 2022), si è scagliato contro Laura Boldrini e Michela Murgia. L’ex presidente della Camera e la scrittrice hanno risollevato il tema del femminismo e del linguaggio: il giornalista, partendo dal ‘caso Soumahoro’, ha poi criticato le affermazioni delle due.

Il caso Soumahoro alla Camera

Il 25 ottobre, prima del voto di fiducia alla Camera, Giorgia Meloni si è rivolta ad Aboubakar Soumahoro – deputato eletto con CC – dandogli del ‘tu’ e chiamandolo ‘collega’, ma non ‘onorevole’.

La premier ha chiesto scusa, ma lo scambio acceso tra i parlamentari ha creato un momento di dibattito anche nei talk-show televisivi.

Su La7, durante la puntata dell”Aria che tira’ andata in onda il 26 ottobre, è stato chiesto un parere a Vittorio Feltri.

“A me queste cose che riguardano i pronomi e le desinenze, sinceramente, non m’interessano. Già mi ha rotto le scatole la Boldrini con le sue performance che riguardano appunto il modo di definire le persone. Ognuno faccia quello che vuole, non mi sembra neanche il caso di discutere su scemenze di questo tipo. Piantiamola con queste faccende che riguardano la lingua italiana, che è già stata imbastardita da una serie di termini stranieri. Adesso manca anche solo di dover cambiare le finali delle parole“.

La replica della giornalista Maria Teresa Meli, presente in studio: “Ma questo non c’entra. A un signore che non conosce va dato del lei…”.

Quindi, l’ex consigliere comunale (a proposito, ecco perché Vittorio Feltri si è dimesso la scorsa estate): “Sì, ma chi se ne frega. Anche io quando parlo con qualcuno a volte do del tu o del lei, ti sembra un discorso serio?“.

Feltri contro la Boldrini

Il giorno dopo, in un articolo firmato su ‘Libero Quotidiano’ e uscito il 27 ottobre in edicola, Vittorio Feltri ha rincarato la dose nei confronti di Laura Boldrini.

“Urge una precisazione, in quanto Laura Boldrini, cinguettando che ‘La Treccani dice che i ruoli vanno declinati’, ha creato non poca confusione, diffondendo un pregiudizio che ci preme sradicare subito, dato che non è ancora germogliato. Sia chiaro: l’enciclopedia Treccani non ha mai stabilito prescrizioni linguistiche, non essendo questa la sua funzione. E, per di più, proprio stando alla Treccani, presidente è sostantivo maschile singolare, il quale può restare invariato anche nel caso in cui la persona che riveste il ruolo di presidente sia di sesso femminile”.

Il punto del discorso è se Giorgia Meloni debba farsi chiamare ‘la’ presidente anziché ‘il’ presidente: “Boldrini rimprovera altresì a Giorgia di avere chiamato il suo partito “Fratelli d’Italia” e non “Sorelle d’Italia”, dimenticandosi delle donne, ma si studia già in prima elementare che i gruppi all’interno dei quali vi sia anche soltanto un soggetto di genere maschile, con prevalenza quindi di soggetti di genere femminile, vanno indicati al maschile. Ecco che in questi casi si dice correttamente ‘i figli’, ‘gli amici’, ‘i nonni’, ‘i fratelli’, ‘i bambini’, e nessuno si è mai sentito escluso o ghettizzato per questo. Insomma, Laura tiene lezioni di italiano, oltre che di morale, su Twitter, eppure avrebbe bisogno di rispolverare le basi linguistiche“.

Feltri contro la Boldrini la Murgia

Poi, l’affondo alla scrittrice Michela Murgia: “Ciò che più ho trovato ridicolo e bizzarro delle affermazioni di Murgia risiede in queste precise parole: ‘Meloni che pretende l’articolo al maschile sta dicendo che governerà come un maschio’. Io non conosco che due modi di governare: o bene o male. Non ho mai creduto che ci sia una maniera di governare come un maschio e una maniera di governare come una femmina. E quale sarebbe la differenza? Il maschio governa con la testa e la donna con il cuore? O forse il maschio governa con il pis***o e la donna con il cervello? Non comprendiamo queste farneticazioni”.

Fonte foto: ANSA

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