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Giovanni Allevi e il mieloma, come sta: il dolore, il Fentanyl e la frase che il medico ha detto di non dire

La nuova composizione di Giovanni Allevi che trasforma il mieloma in una melodia: il racconto della malattia e della pesante terapia del pianista

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Claudio Carollo

GIORNALISTA

Classe ’88, è giornalista professionista dal 2017. Scrive di cronaca e attualità economico-politica, interessandosi nel tempo di tematiche sociali e sport. Ha collaborato con diverse testate nazionali, con esperienze anche in radio.

Giovanni Allevi non si arrende al mieloma multiplo contro cui combatte da due anni, ma anzi trasforma la malattia in musica. Il pianista continua a dare vita alla sua arte preparandosi ad una serie di concerti che lo vedranno su diversi palchi d’Italia, con una melodia inedita composta durante la cura. A raccontarlo è lo stesso direttore d’orchestra, parlando della creatività che è riuscito a tirare fuori dal periodo della dolorosa e alienante terapia.

Il mieloma trasformato in melodia

In un’intervista a Repubblica, Giovani Allevi ha spiegato di aver trasformato il nome della malattia in una melodia utilizzando un metodo matematico, “che poi è lo stesso usato da Bach nel contrappunto 14 dell’Arte della fuga”.

“Lo utilizzavo spesso anche da ragazzo quando ero disorientato rispetto al mondo contemporaneo e cercavo di trasformare in note tutto quello che mi circondava. Appena mi è stata detta la parola ‘mieloma’ – ha detto il pianista – sono andato a cercare a quali lettere corrispondessero le sette parole di quel nome orrendo. Ho scoperto che corrispondevano a una melodia sorprendentemente romantica, che ha avuto la forza di distrarmi dalla disperazione del momento”.

Giovanni Allevi sul palco del “Felicità tour” ad Assago, a marzo 2024

La nuova opera

Allevi ha rivelato di essersi convinto di non poter più tornare a suonare il pianoforte, a causa dei pesanti tremori alle mani avvertiti durante la terapia.

Per questo è partito da quella melodia arrivando a creare un’opera per violoncello e orchestra, che porterà nei concerti in programma nel corso del 2025 con quattro spettacoli onirici attraverso l’utilizzo di schermi e tecnologie video, dal titolo Giovanni Allevi – Special Events – Summer MMXXV: il 20 giugno alle Terme di Carcalla a Roma, il 5 luglio al Teatro Antico di Taormina, l’8 luglio al Gran Teatro La Fenice di Venezia e il 19 luglio al Parco Mediceo di Pratolino di Firenze.

La terapia di Giovanni Allevi

Nell’intervista, Giovanni Allevi ha rivelato come la sua creatività sia stata pesantemente influenzata dalle cure a base di Fentanyl alle quali è stato sottoposto, un farmaco oppioide che porta a una rapida assuefazione e a dure crisi di astinenza.

“Non vorrei essere frainteso, ma in quel periodo ero imbottito di oppioidi per far fronte a dolori lancinanti. Tutto sotto strettissimo controllo medico”, ha detto il compositore, ammettendo di aver detto al primario da cui è in cura: “Mi sembra che la mia creatività abbia preso un razzo che mi ha condotto nell’iperspazio”.

“Lui mi ha risposto: ‘È possibile, ma ti prego di non dirlo perché sarebbe un messaggio molto diseducativo‘”, ha confessato Allevi.

Fonte foto: ANSA

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