Giovanni Allevi e la vita cambiata con il mieloma: "Il dolore non mi lascia mai, ma non è mai uguale"
Giovanni Allevi si è raccontato in un’intervista, spiegando come il mieloma gli ha cambiato la vita e come lo sta affrontando con musica e preghiere
Nel corso di un’intervista, il pianista e compositore Giovanni Allevi ha parlato della sua malattia, mieloma multiplo, e di come, sebbene il dolore non lo lasci mai, riesce ad affrontarlo quotidianamente e a “trasformarlo in luce” grazie alla musica e alle preghiere.
L’intervista a Giovanni Allevi
Intervistato da Famiglia Cristiana, il compositore, pianista e direttore d’orchestra ascolano Giovanni Allevi ha parlato di sé e della malattia della quale soffre da qualche anno (mieloma multiplo), che lo ha costretto ad allontanarsi dalle scene per diverso tempo.
Allevi è stato intervistato in occasione dell’uscita del suo libro “I nove doni”, nel quale racconta della sua vita dopo la scoperta della malattia e le cure, essendo riuscito anche a riprendere i concerti e l’attività compositiva.
Giovanni Allevi ospite al 74° Festival di Sanremo, occasione nella quale ha anche parlato del suo mieloma multiplo
“La parola accettazione – dice Allevi parlando del dolore – mi fa pensare già a una sconfitta, mentre l’accoglimento del dolore significa predisporre il mio corpo ad ammorbidirsi nei suoi confronti per comprenderlo. Perché il mio dolore mi accompagna sempre, ma non è mai uguale a sé stesso”.
Combattere il dolore
Giovanni Allevi, 55 anni compiuti ad aprile, ha spiegato che da tempo tiene un diario per aiutarsi nel capire cosa fa variare il suo dolore: “magari dipende da quello che ho mangiato, dalla ginnastica che ho fatto, oppure dal fatto che oggi è una bellissima giornata”.
Il pianista ha raccontato di quando, durante un ricovero all’Istituto dei Tumori di Milano, si è ritrovato di fianco a una bambina di sette anni. Un’esperienza che gli ha fatto porre domande su Dio e su ciò che avrebbe in serbo per ognuno di noi, sebbene “per me non c’è una risposta”.
Nonostante ciò, Allevi prega “tantissimo. Ma non chiedo a Dio di guarire, al massimo di aiutarmi a sopportare tutta questa sofferenza. Per me la preghiera è prima di tutto meditazione”.
La forza della musica
Allevi ha raccontato molto della sua malattia sui social, e il timore era che questa sua immagine potesse prendere il sopravvento su quella del musicista, ma è una ipotesi che lo stesso pianista scarta a priori: “Il Giovanni Allevi malato si è dimostrato Giovanni Allevi musicista all’ennesima potenza, molto più viscerale”.
“Attraverso la musica che compongo ho la sensazione di trasformare il dolore in luce – ha spiegato Allevi – Appena ho saputo di avere un mieloma, sono andato a vedere a quali note musicali corrispondessero le lettere di quella parola, secondo un procedimento matematico usato anche da Bach”.
“Per anni ho inseguito la perfezione nell’esecuzione. La malattia mi ha liberato anche di questo fardello” ha poi chiarito Allevi, che in ultima analisi ha espresso il desiderio di “guarire giorno dopo giorno. Se sono qui a parlare con te, se fuori c’è un sole bellissimo, se il mio mal di schiena oggi mi permette comunque di essere felice, allora sono guarito”.