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Gino Cecchettin all'università di Giulia, il toccante appello a studenti e professori: le parole del padre

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Luca Mastinu

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista, scrive di cronaca nera e attualità. Muove i primi passi nel fact checking per poi appassionarsi al mondo dell'informazione. Collabora con altre testate e siti web, esperto di musica.

C’era anche Gino Cecchettin all’inaugurazione delle due panchine rosse installate in memoria di sua figlia Giulia all’Università di Padova, la stessa che la 22enne frequentava e presso la quale era ormai prossima alla laurea, un titolo che la ragazza non ha mai ritirato di persona. Il papà, non senza emozione, ha parlato agli studenti e a tutti i presenti durante la messa in posa.

Giulia Cecchettin, il padre Gino parla agli studenti

A quasi due settimane dalla morte di Giulia Cecchettin, restano ancora tante domande. Questo è quanto ha riferito Gino, suo padre, agli studenti del Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione dell’Università di Padova.

Il papà di Giulia Cecchettin non si dà pace, per questo ha colto l’occasione per lanciare un appello a tutti i presenti.

Gino Cecchettin ha detto:

Non potevo esimermi dal venire nel posto in cui Giulia ha trascorso gli anni di studi universitari: anch’io sono un ex studente della facoltà anche se non sono riuscito ad ultimare il percorso, anzi a tal proposito invito gli studenti a tenere duro ed andare avanti altrimenti avrete un rimorso molto grande, per tutta la vita. Oggi siamo qui per Giulia, e da questo tragico evento deve nascere qualcosa. Vanno bene i messaggi che state dando e i minuti di silenzio o di rumore, ma quelli poi finiranno.

Ancora:

Io vorrei che tutti i giorni ognuno di noi guardi all’interno della propria vita e provi a pensare a cosa potrebbe fare per migliorarla, non tanto nei propri confronti ma in quelli delle persone amate, negli amici e soprattutto nei confronti delle donne: analizzate la vostra vita e fate un esame di coscienza su ciò che si può migliorare.

L’appello agli studenti

Da un colloquio con la rettrice Daniela Mapelli e con il direttore del Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione Gaudenzio Meneghesso, Gino Cecchettin ha sentito il bisogno di trovare “un modo per capire come sia nato tutto questo”, per questo passa il testimone ai giovani presenti perché “voi siete il futuro”.

Quindi, l’appello:

Voi potete darci una mano perché siete il futuro: ognuno di voi parlando e cercando di capire cosa sia mancato a tutti i livelli, dai docenti a voi stessi passando per i genitori, perché anch’io mi faccio delle domande.

Ciò che ci vorrebbe, secondo Gino Cecchettin, è un “protocollo per poter sradicare la violenza, soprattutto quella sulle donne”.

Infine, il padre della povera Giulia Cecchettin promette di impegnarsi in iniziative “affinché nasca qualcosa di positivo”.

Le ultime novità su Filippo Turetta

In Italia c’è grande attesa per il rientro di Filippo Turetta, indagato per omicidio volontario e attualmente nelle mani delle forze dell’ordine in Germania.

Secondo le ultime indiscrezioni riportate da ‘La Stampa’, il 22enne avrebbe acquistato online il nastro adesivo usato su Giulia Cecchettin almeno due giorni prima dell’11 novembre, giorno in cui l’avrebbe uccisa.

Filippo Turetta arriverà in Italia sabato 25 novembre, ma non verrà subito ascoltato dal gip Benedetta Vitolo, come ha precisato il nuovo avvocato Giovanni Caruso.

Il ragazzo arriverà all’aeroporto di Venezia e sarà subito trasferito presso il carcere di Santa Maria Maggiore e sarà sorvegliato a vista.

Fonte foto: ANSA

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