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POLITICA ESTERA

Gaza in festa dopo la tregua tra Hamas e Israele: l'Italia pronta all'invio di soldati per una missione Onu

Dopo l'annuncio della tregua tra Hamas e Israele, il ministro Tajani ha detto che l'Italia è pronta all'invio "di una forza modello Unifil a Gaza"

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Alberto Cantoni

GIORNALISTA

Giornalista professionista. Scrive di cronaca e attualità, ma le passioni più grandi sono la tecnologia e l’innovazione. Dopo una laurea in Comunicazione e un master in Giornalismo muove i primi passi nelle redazioni di alcune testate nazionali tra Milano e Roma. Attualmente collabora con diverse realtà editoriali.

Un accordo storico che pone fine a una guerra durata 15 mesi. Dopo le parole del presidente Usa eletto Donald Trump – subito rimbalzate sui principali media internazionali – è arrivata l’ufficialità anche dalle parti coinvolte: a seguito di lunghi negoziati, Israele e Hamas hanno raggiunto un accordo per il cessate il fuoco e per la liberazione degli ostaggi tenuti prigionieri dall’inizio del conflitto a Gaza. Migliaia di persone in tutta la Striscia sono scese in piazza per festeggiare la notizia della tregua, che inizierà domenica 19 gennaio. Nel frattempo, il ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani ha fatto sapere che “l’Italia è pronta all’invio di una forza modello Unifil” in caso di missione Onu.

I festeggiamenti nella Striscia di Gaza

Dopo circa due ore dall’annuncio di Trump sul suo social Truth (a meno di cinque giorni dall’insediamento alla Casa Bianca), da Doha è arrivata anche la dichiarazione del ministro degli Esteri qatariota Mohammed bin Abdulrahman al-Thani, che aveva ospitato gli interlocutori per il negoziato.

“Gli sforzi di Qatar, Egitto e Usa sono riusciti ad assicurare l’accordo per il cessate il fuoco a Gaza”, ha comunicato al-Thani al termine dei colloqui.

I familiari degli ostaggi detenuti da Hamas e i loro sostenitori reagiscono alle notizie sul cessate il fuoco, a Tel Aviv

Dopo la notizia, i cittadini palestinesi sono subito scesi in strada per festeggiare. In tutta Gaza le persone hanno celebrato l’accordo, applaudendo e iniziando a suonare il clacson delle automobili.

La reazione dell’Italia: le parole di Antonio Tajani

Dopo la notizia, Palazzo Chigi ha diffuso una nota per esprimere la propria soddisfazione dei risultati dei negoziati di Doha, un impegno “sempre sostenuto, anche in qualità di presidenza del G7″. Come riportato dal Corriere delle Sera, il nostro Paese ha promesso ulteriore aiuto umanitario attraverso “l’iniziativa ‘Food for Gaza‘ per la sicurezza alimentare e la salute”.

“Siamo pronti anche a dare una presenza militare (in Palestina, ndr)” in caso di “scelta delle Nazioni Unite di dar vita a una sorta di amministrazione modello Unifil per unificare la Striscia di Gaza e West Bank“, ha dichiarato il ministro degli Esteri Antonio Tajani.

Il leader di Forza Italia ha definito l’accordo un “passo importante verso la pace”, sottolineando però che non è sufficiente: “dobbiamo arrivare a compiere altri passi”, ha aggiunto.

Lunedì 20 gennaio, Tajani si recherà in Israele e Palestina per “incoraggiare e favorire questo processo di pace” e per spingere ulteriormente nella direzione di un obiettivo comune definitivo: “quello dei due popoli e due Stati“.

I dettagli sull’accordo

L’accordo si svilupperà in tre fasi: di queste, solo la prima è stata definita nei dettagli.

Nell’arco dei primi 42 giorni verranno liberati 33 dei 98 ostaggi rapiti da Hamas all’inizio del conflitto. La moneta di scambio è rappresentata da 1.650 detenuti palestinesi, che usciranno dalle carceri israeliane mentre l’esercito si ritirerà dalla Striscia in maniera graduale.

A seguire, all’interno del territorio saranno ammessi 600 camion di aiuti umanitari al giorno, anche grazie alla riapertura del valico di Rafah, in Egitto. Dal sedicesimo giorno in avanti, si stabiliranno i dettagli della seconda fase, nel corso della quale saranno rilasciati gli utlimi ostaggi.

La terza fase sarà invece dedicata alla ricostruzione e all’insediamento di una nuova amministrazione.

Fonte foto: ANSA

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