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Intesa per la tregua a Gaza tra Israele e Hamas, raggiunto l'accordo per il cessate il fuoco

Hamas ha accettato la proposta di cessato il fuoco: con la tregua e il rilascio dei prigionieri. Bozza accordo circola in rete, si attende conferma

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Hamas ha accettato la proposta di cessate il fuoco e l’accordo sui prigionieri. La conferenza stampa del primo ministro del Qatar Mohammed bin Abdulrahman Al Thani ha aggiunto dettagli sulla tregua, come il fatto che inizierà da domenica 19 gennaio. Nell’accordo ci sono le basi per la fine permanente della guerra.

Tregua tra Hamas e Israele

Il primo ministro del Qatar, lo sceicco Mohammed bin Abdulrahman bin Jassim Al Thani, ha incontrato i rappresentanti di Hamas e Israele per esporre loro i dettagli del cessate il fuoco. In base all’accordo proposto, saranno Qatar ed Egitto a supervisionare il ritorno degli sfollati dalla Striscia di Gaza meridionale a Nord, dove si sono concentrate le mire di Israele dall’inizio dell’invasione.

In questo modo, l’esercito israeliano si ritirerà dal Corridoio Netzarim nella Striscia di Gaza. Secondo le fonti locali, Hamas ha chiesto che l’esercito israeliano si ritiri durante la prima fase dell’accordo in un’area entro 700 metri (2.297 piedi) dal confine di Gaza.

Resti bombardamento Israele a GazaFonte foto: ANSA
In foto, il freddo Natale dei bambini palestinesi festeggiato tra le macerie di Gaza 

Nel frattempo va in scena un dramma silenzioso: la Difesa civile palestinese ha invitato i residenti a tenersi lontani dalle zone di Gaza in cui è presente l’esercito israeliano. Una richiesta resa necessaria dal fatto che, durante le ultime ore per l’accordo, Israele non si è fermato. Dall’alba, gli attacchi israeliani hanno causato la morte di 59 palestinesi nella Striscia di Gaza. Altri due giornalisti sono stati uccisi durante un attacco mirato contro un gruppo di persone nel campo profughi di Shati e a Nuseirat.

Cosa prevede l’accordo di cessate il fuoco

Al Jazeera Arabic ha reso nota una prima bozza di quello che sarà l’accordo di cessate il fuoco a Gaza. Con la conferenza stampa a Doha del primo ministro Mohammed bin Abdulrahman Al Thani sono giunti ulteriori dettagli.

Nella prima fase l’esercito israeliano si dovrebbe ritirare entro 700 metri (2.297 piedi) all’interno di Gaza. Israele rilascerà circa 2mila prigionieri palestinesi, tra cui 250 condannati all’ergastolo. Ricordiamo che sono molti di più i prigionieri, di cui una buona parte anche minori.

I gruppi palestinesi, da parte loro, rilasceranno 33 prigionieri israeliani. Israele consentirà inoltre ai feriti a Gaza di spostarsi per ricevere cure mediche e aprirà il valico di Rafah con l’Egitto 7 giorni dopo l’inizio della prima fase. Solo allora, le forze israeliane inizieranno ad arretrare dal confine tra Gaza e l’Egitto, (Corridoio di Filadelfia), per poi ritirarsene completamente in fasi successive.

Dall’amministrazione Biden arrivano ulteriori dettagli sulla tregua raggiunta:

  • la prima fase dell’accordo durerà 6 settimane e includerà “un cessate il fuoco totale e totale, il ritiro delle forze israeliane da tutte le aree popolate di Gaza e il rilascio di numerosi ostaggi tenuti da Hamas, tra cui donne, anziani e feriti”. In cambio, Israele rilascerà centinaia di prigionieri palestinesi. Durante la prima fase, inoltre, i palestinesi “possono anche tornare nei loro quartieri in tutte le aree di Gaza”;
  • nelle prossime 6 settimane, Israele negozierà gli accordi per arrivare alla fase due per la fine permanente della guerra.

Le sfide per Hamas e Israele

Hamas e Israele guardano alla tregua in due modi differenti, ma di mezzo ci sono diverse fasi complesse, come gli aiuti umanitari, lo scambio di prigionieri e il rientro delle persone a casa. Per la popolazione palestinese c’è soprattutto la sfida al ritorno, che arriva solo dopo la rimozione di ingenti quantità di tonnellate di detriti, ordigni inesplosi, trappole e i resti di 10-12mila persone dichiarate “scomparse”. Al momento poco importa, nelle immagini dei corrispondenti locali a Gaza si vedono le persone piangere e festeggiare in strada.

Israele invece deve fare i conti con la tenuta interna. Ori Goldberg, commentatore politico di Tel Aviv, ha spiegato che il primo ministro israeliano ha accettato l’accordo, 15 mesi dopo l’inizio della guerra a Gaza, perché “Israele sta implodendo internamente”. I prezzi aumentano, c’è una significativa fuga di cervelli, le istituzioni pubbliche e le infrastrutture stanno crollando.

“Israele è probabilmente nelle peggiori condizioni da quando è stato fondato – ha detto Goldberg ad Al Jazeera – Netanyahu sapeva che questa decisione aveva una data di scadenza, e la data di scadenza è adesso”.

tregua-gaza-israele-hamas-1 Fonte foto: ANSA
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