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Francesca Deidda, l'interrogatorio del marito Igor Sollai dopo il ritrovamento del cadavere: cos'ha detto

Il marito di Francesca Deidda si avvale della facoltà di non rispondere. "È distrutto, vorrebbe rivedere la moglie", dice l'avvocata di Igor Sollai

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Luca Mastinu

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista, scrive di cronaca nera e attualità. Muove i primi passi nel fact checking per poi appassionarsi al mondo dell'informazione. Collabora con altre testate e siti web, esperto di musica.

Si è concluso con un nulla di fatto l’interrogatorio di Igor Sollai, 43 anni, il marito di Francesca Deidda che attualmente si trova detenuto presso la casa circondariale di Uta con l’accusa di omicidio volontario aggravatooccultamento di cadavere. Questo, almeno, secondo gli inquirenti. Il colloquio in carcere era stato interrotto giovedì 18 luglio, proprio quando è arrivata la notizia del rinvenimento di resti umani all’interno di un borsone nascosto lungo la strada statale 125, nota ai residenti come Orientale Sarda. Lunedì 22 luglio, quindi, Igor Sollai ha scelto la strada del silenzio ritenendo di non voler rispondere ad altre domande.

L’interrogatorio di Igor Sollai

Come riporta L’Unione Sarda e come conferma Ansa, lunedì 22 luglio è ripreso l’interrogatorio di Igor Sollai. Il marito di Francesca Deidda si è avvalso della facoltà di non rispondere. Una scelta, quella dell’autotrasportatore, che arriva dopo i colloqui precedenti durante i quali si è sempre detto estraneo ai fatti.

Ascoltata dal quotidiano sardo, l’avvocata Laura Pirarba che insieme al collega Carlo Demurtas difende il 43enne, parla di “nuovi elementi” rinvenuti “vicino al borsone” sui quali sono in corso gli accertamenti dei Ris.

Il marito di Francesca Deidda, Igor Sollai, nel nuovo interrogatorio si è avvalso della facoltà di non rispondere. “Vorrebbe rivedere la moglie viva”, dicono gli avvocati

Secondo l’avvocata Pirarba, Igor Sollai “ha ripetuto quanto detto in passato, ha detto di essere estraneo ai fatti“. Il 43enne ha avuto la possibilità di incontrare i propri genitori che “gli credono al cento per cento”.

Per questo motivo, il marito della vittima “spera che venga trovato il responsabile” della morte della moglie. Francesca Deidda, operatrice di call center, era sparita da San Sperata (Sud Sardegna) il 10 maggio. Sabato 20 luglio sono arrivati gli esiti dell’esame del Dna sui resti rinvenuti nel borsone: sono i resti della donna.

Il marito di Francesca Deidda “è distrutto”

Appresa la notizia sulla conferma dell’esame del Dna condotto sui resti rinvenuti nel borsone abbandonato, Igor Sollai “è distrutto“. A parlare è sempre la dottoressa Pirarba, la quale riporta che il suo assistito “vorrebbe rivedere la moglie viva, ma non è possibile”.

Non è dato conoscere, almeno per il momento, quali siano gli elementi rinvenuti accanto al borsone dai Ris, ma le notizie su questo caso sono sempre in divenire e non si escludono ulteriori aggiornamenti nei prossimi giorni.

Il messaggio struggente di un’amica della donna

La storia di Francesca Deidda e il suo tragico epilogo hanno scosso fortemente l’opinione pubblica. Nella consapevolezza che il ritrovamento del bite dentale, degli effetti personali e delle tracce di sangue su una roccia conducessero verso un’unica soluzione, la speranza di un finale diverso ha resistito fino al rinvenimento del borsone.

Coincidenze, queste, fin troppo chiare: proprio in quei luoghi, infatti, era stato localizzato l’ultimo gancio telefonico del cellulare della donna. Ora è il tempo del dolore. Lo dimostra il messaggio di un’amica di Francesca Deidda, che ai social ha affidato il suo messaggio per la 42enne strappata alla vita.

Le sue parole:

Sono sempre più convinta che in cielo ci siano abbastanza angeli per aggiungerne altri, ma sono sicura che ora starai nel posto più sicuro che esista. Tra le braccia del tuo papà e della tua mamma.

Fonte foto: Facebook - Francesca Deidda / ANSA

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