Francesca Deidda, cadavere trovato dopo due mesi nella zona di San Vito: il marito Igor Sollai nega l'omicidio
Trovate parti del cadavere di Francesca Deidda. I resti erano in un borsone nei pressi di una strada extraurbana, in un'area con rocce e macchia mediterranea. Il marito Igor Sollai si dichiara innocente
Il cadavere di Francesca Deidda è stato trovato dentro a un borsone da calcio nelle campagne del territorio di Sinnai, nella zona vicina al ponte romano della vecchia Statale 125 Orientale sarda. Continua a professarsi innocente il marito Igor Sollai, il 43enne arrestato per omicidio volontario e occultamento di cadavere che attualmente si trova in carcere a Uta, vicino Cagliari.
- Corpo di Francesca Deidda trovato grazie ai cani
- Attesa per l'autopsia
- La versione del marito Igor Sollai
Corpo di Francesca Deidda trovato grazie ai cani
Il ritrovamento è avvenuto nel pomeriggio di giovedì 18 luglio, a due mesi dalla scomparsa. La 42enne era scomparsa il 10 maggio a San Sperate, nel Cagliaritano. Dal 17 luglio il lavoro delle squadre di ricerca è stato supportato dal fiuto dei cani molecolari.
Il ritrovamento, di sole parti delle spoglie, è avvenuto per la precisione nei pressi del comune di San Vito, a circa 20 km a nord di Cagliari. La sacca si trovava nei pressi di un albero. La zona è stata setacciata perché nei giorni precedenti erano stati rinvenuti alcuni effetti personali della 42enne.
Erano stati ritrovati un bite dentale, un accappatoio e i resti di una felpa. Ma, soprattutto, il primo giorno di ricerche era stata trovata una roccia sporca di sangue e gli esami effettuati dagli specialisti del Ris di Cagliari avevano rilevato tracce ematiche appartenenti a Francesca Deidda.
Attesa per l’autopsia
Il 19 luglio verrà conferito l’incarico per effettuare l’autopsia al medico legale Roberto Demontis, presente sul luogo del ritrovamento.
Dopo l’esame autoptico verranno effettuate ipotesi in merito alle cause della morte e alle armi eventualmente utilizzate.
La versione del marito Igor Sollai
Sollai continua a sostenere che sua moglie si sia allontanata volontariamente. Il 43enne è stato nuovamente interrogato dal pm Marco Cocco per oltre quattro ore.
“Il nostro assistito ha risposto alle contestazioni, ricostruendo la vicenda – hanno detto i legali Carlo Demurtas e Laura Pirarba all’Ansa – fornendo le informazioni su ciò che non torna, guardando anche mappe e fotografie”.
Il pm ha deciso di sospendere l’interrogatorio che dovrebbe riprendere la prossima settimana. “Il nostro assistito è provato – hanno detto ancora i legali – ma è lucido e ha risposto a tutte le domande”. In precedenza Sollai si era avvalso della facoltà di non rispondere.
Per i pm il movente del femminicidio sarebbe da ricercare in una relazione extraconiugale del marito. L’uomo, viene ritenuto, avrebbe utilizzato il cellulare della moglie per mandare messaggi, facendo credere ad amici e parenti che fosse ancora viva.
Lo scopo, si ipotizza, era quello di convincere tutti che Francesca avesse scelto di andarsene di sua spontanea volontà in seguito alla fine della relazione.