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Frana in Val Badia in Alto Adige, evacuate 56 case: video del torrente Seres, 146 persone minacciate dal fango

Le impressionanti immagini dei video che riprendono la frana in Val Badia, Alto Adige. La situazione è ora sotto controllo

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Simone Gervasio

GIORNALISTA

Giornalista professionista, napoletano trapiantato a Milano, si occupa di cronaca, attualità, cultura pop e sport. Dopo una laurea in Comunicazione e un master in Giornalismo, ha lavorato per diversi siti e redazioni. Oltre al web, ha avuto esperienze anche in tv e in radio

La frana avvenuta tra lunedì 17 e martedì 18 giugno tiene ancora in scacco la Val Badia. Nel territorio dell’Alto Adige sono state evacuate oltre 50 case e più di 140 persone sono minacciate dal fango: i video del torrente Seres ben spiegano la portata del fenomeno che ha interessato la zona.

La frana in Val Badia

La frana si è abbattuta sul torrente Seres a Campill, nel Comune di San Martino in Badia, e ha avuto effetti soprattutto in località Longiarù.

Si è creata a causa delle piogge e dello scioglimento della neve e si stima che abbia investito un’area di circa quattro ettari.

La situazione in Alto Adige

Si è attivata in una valle laterale, è scivolata in quella principale e ha ricevuto ulteriore vigore da un torrente laterale, come spiega il geologo provinciale Volkmar Mair nelle sue parole riportate da Ansa.

Per tale fenomeno fangoso, sono state evacuate oltre 50 abitazioni e sono 146 le persone che, per motivi di sicurezza, hanno dovuto abbandonare la propria casa.

La situazione sotto controllo ora in Alto Adige

Pronto l’intervento dei vigili del fuoco volontari di Campill, San Martino in Badia e Casteldarne. Il loro monitoraggio è proseguito per tutta la notte e ora la situazione è sotto controllo.

Al lavoro ci sono dieci escavatori e 6 camion con il compito di limitare i danni della frana ed evitare intasamenti.

Lungo una strada forestale che conduce al paese, è stato costruito un argine di deviazione per mantenere il materiale nel flusso principale.

Un volo di ricognizione permetterà di monitorare ulteriormente il quadro della situazione: qualora dovesse restare tale, si valuta la revocazione dell’evacuazione.

Fonte foto: ANSA

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