Forza Nuova, mozione per lo scioglimento: M5s e Pd all'attacco
Il Pd e il M5s presenteranno una mozione per scogliere Forza Nuova: la decisione dopo gli scontri a Roma
All’indomani degli scontri a Roma, con l’assalto alla sede nazionale della CGIL, il Pd e il Movimento 5 stelle chiedono lo scioglimento di Forza Nuova. Tra gli arrestati per l’assalto, infatti, ci sono Roberto Fiore e Giuliano Castellino.
Emanuele Fiano, del Pd, dopo gli scontri legati alla manifestazione no green pass a Roma ha dichiarato all’Adnkronos: “Domani stesso presenteremo, alla Camera, come Partito Democratico, una mozione urgente che chiede al governo lo scioglimento di Forza Nuova e degli altri movimenti dichiaratamente fascisti per decreto, ai sensi della Legge Scelba”.
“Basta violenza dei gruppi neofascisti. L’assalto fascista di ieri alla sede nazionale della CGIL non è che la goccia che fa traboccare il vaso”, ha aggiunto.
Sandro Ruotolo, senatore del gruppo misto Leu-Ecosolidali, sottoscriverà la stessa mozione al Senato “nella quale si chiede l’attuazione della norma transitoria della Costituzione per lo scioglimento di quelle organizzazioni che si ispirano al fascismo come Forza Nuova, Casapound e Libertà e Azione”.
È intervenuto sulla questione anche il leader del M5s, Giuseppe Conte: “Non possiamo accettare che nel nostro Paese ci siano azioni ed aggressioni di questo tipo. Ritengo che ci siano le premesse per lo scioglimento di Forza Nuova”.
Conte ha ricordato anche l’assalto al pronto soccorso dell’Umberto I, ha sottolineato su Facebook come “evidentemente ci sia una volontà deliberata di condurre attacchi squadristi e questo non lo possiamo accettare”.
La replica di Fratelli d’Italia è secca. Francesco Lollobrigida, capogruppo alla Camera, ha sottolineato: “La nostra Costituzione e le leggi dello stato prevedono che la magistratura agisca nei confronti di associazioni e movimenti in contrasto con i dettami in esse contenute. Questo potere è attribuito alla magistratura ed alle forze dell’ordine, il Parlamento non è costituzionalmente deputato dalla Costituzione a intervenire“.
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