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Forza Italia contro Marta Fascina per le troppe assenze alla Camera: Tajani potrebbe tagliarle lo stipendio

Marta Fascina ha tutta Forza Italia contro dopo le tante assenze alla Camera ma soprattutto al Congresso in cui Antonio Tajani è stato nominato segretario: cosa rischia

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Simone Vazzana

GIORNALISTA

Giornalista professionista, è caporedattore di Virgilio Notizie. Ha lavorato per importanti testate e tv nazionali. Scrive di attualità, soprattutto di Politica, Esteri, Economia e Cronaca. Si occupa anche di data journalism e fact-checking.

Assente ingiustificata. Vista dall’esterno, la situazione che si è creata tra Marta Fascina e Forza Italia, dopo la morte di Silvio Berlusconi, sembra essere quella di un muro contro muro. Nel 2024, infatti, la deputata si è presentata alla Camera solo una volta, il 6 febbraio: in quell’occasione aveva dichiarato che avrebbe partecipato al Congresso azzurro del 24 febbraio, quello che sabato scorso ha formalmente eletto Antonio Tajani segretario. La sua assenza è stata la proverbiale goccia di un vaso ormai definitivamente colmo, che i deputati di Forza Italia sono pronti a svuotare: avrebbero chiesto a Paolo Barelli, capogruppo alla Camera e fedelissimo di Tajani, di tagliarle lo stipendio. Poca cosa, ma comunque un segnale: in attesa, magari, di toglierle anche un prestigioso incarico.

Le assenze di Marta Fascina alla Camera dei deputati

Dall’inizio della legislatura (13 ottobre 2022) a febbraio 2024, Marta Fascina non ha partecipato al 69,12% delle votazioni alla Camera.

Si tratta della deputata più assenteista (seguita da Antonio Angelucci della Lega, che arriva al 65,59%).

Marta Fascina a colloquio con Antonio Tajani alla Camera, in uno scatto dell’ottobre 2022

Dall’inizio del 2024, Repubblica ricorda che Fascina si è vista a Montecitorio solo una volta: il 6 febbraio.

Quindi, solo un post su Instagram a San Valentino dedicato al suo compianto Silvio Berlusconi. Poi, il silenzio.

Il forfait al Congresso e la furia di Forza Italia

Proprio quel 6 febbraio Marta Fascina aveva fatto intendere che al Congresso del 24 febbraio, che ha ufficializzato la nomina di Antonio Tajani a leader del partito dopo Silvio Berlusconi, avrebbe partecipato. Invece, nulla.

Tajani, che alla vigilia l’aveva caldamente invitata a farsi vedere in quanto “deputata di Forza Italia”, non l’ha nemmeno citata nel suo discorso.

E secondo Repubblica la pazienza l’avrebbero persa un po’ tutti nel partito: diversi deputati, nei corridoi del PalaCongressi dell’Eur, avrebbero fatto intendere la necessità di lanciare un segnale.

Il rischio del taglio dello stipendio

Alcuni deputati avrebbero quindi manifestato il dissenso a Paolo Barelli, capogruppo alla Camera e fedelissimo di Tajani, chiedendogli di fatto di tagliarle lo stipendio.

Come spiega Repubblica, infatti, ogni gruppo parlamentare della Camera ha a disposizione un pacchetto di giustificazioni per le assenze (Forza Italia ne ha 2).

Ogni giustificazione consente al deputato di non subire una decurtazione in busta paga: 206 euro a seduta, circa 1.200-1.600 euro al mese, a seconda delle convocazioni.

Più uno sgarbo a Fascina che altro, visto che dopo la morte di Berlusconi ha ereditato 100 milioni di euro.

Lo schiaffo politico più pesante, però, potrebbe arrivare tra un anno, a metà legislatura, quando tutti i vertici degli organismi parlamentari saranno rivotati: Fascina, in quell’occasione, potrebbe perdere il ruolo di segretaria della Commissione Difesa.

Fonte foto: ANSA

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