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Euronics Nova in crisi e negozi verso la chiusura, a rischio centinaia di posti di lavoro e licenziamenti

La crisi di Euronics Nova ha messo in allarme i sindacati: la chiusura di diversi punti vendita potrebbe portare a centinaia di licenziamenti

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Vincenzo Corrado

GIORNALISTA

Giornalista professionista. Negli ultimi 16 anni ha ricoperto i ruoli di redattore, caposervizio e caporedattore per diverse testate locali e nazionali occupandosi di cronaca, cultura e sport. Attualmente direttore di una rivista di racconto sportivo

La crisi della catena di negozi di elettronica Euronics Nova continua, generando forte preoccupazione tra i lavoratori e le organizzazioni sindacali che temono una pioggia di licenziamenti. Dopo le chiusure nel Lazio, che hanno messo a rischio circa 600 posti di lavoro, ora la situazione si aggrava in Lombardia, dove sono coinvolti ulteriori 200 dipendenti.

Crisi Euronics Nova, rischio licenziamenti

Come riportato da QuiFinanza, in Lombardia le chiusure riguardano diversi negozi gestiti da società affiliate al marchio Euronics, come Nova, Binova e Kuss.

Recentemente, hanno abbassato le saracinesche i punti vendita di San Giuliano Milanese, Vimercate, Lonato del Garda, San Vittore Olona, Sesto San Giovanni, Seregno, Cesano Boscone e Broni.

Un punto vendita Euronics

Quest’ultimo, gestito da Binova srl, ha chiuso i battenti con largo anticipo rispetto alla data comunicata durante un incontro con i sindacati. Sebbene non ci siano stati licenziamenti immediati, i lavoratori del negozio di Broni sono stati ricollocati a Vimodrone, ma il lungo tragitto di 62 chilometri potrebbe rendere il trasferimento insostenibile per alcuni di loro.

L’allarme dei sindacati

I sindacati sono in allarme e denunciano la difficoltà di negoziare con le aziende coinvolte, in quanto i lavoratori sono stati assunti con contratti Cisal, che non vengono riconosciuti come rappresentativi nei tavoli di trattativa.

La situazione critica in Lombardia segue di poche settimane quella del Lazio, dove erano stati annunciati 600 licenziamenti.

Fabrizio Pilotti della Filcams Cgil ha sottolineato come 400 di questi lavoratori siano impiegati direttamente nei punti vendita, mentre altri 200 operano nelle società del gruppo Euronics.

Il caso finisce in Parlamento

La vicenda è arrivata anche in Parlamento, dove Aboubakar Soumahoro della Commissione lavoro della Camera ha criticato duramente la risposta del governo, definendola insufficiente ed evasiva.

Soumahoro ha chiesto la convocazione urgente di un tavolo di confronto tra aziende, sindacati e governo per discutere un piano occupazionale che garantisca la continuità lavorativa per i dipendenti coinvolti.

Euronics Italia Spa, dal canto suo, ha precisato che i licenziamenti sono una decisione autonoma delle società licenziatarie del marchio, come Nova Spa, Kus Srl e Binova Srl, che operano indipendentemente da Euronics Italia Spa. Tuttavia, la situazione rimane critica e l’incertezza sul futuro lavorativo dei dipendenti continua a crescere.

Fonte foto: iStock

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