Eurodeputati accusati dal premier belga De Croo per aver diffuso propaganda russa: "Pagati da Mosca"
Il premier belga De Croo ha accusato alcuni europarlamentari di essere stati pagati dalla Russia per fare propaganda
Eurodeputati al soldo di Mosca. Questa la pesante accusa mossa dal premier belga De Croo, dopo le sanzioni imposte dalla Repubblica Ceca a Voice of Europe, testata accusata di diffondere propaganda russa.
- Le accuse di De Croo agli eurodeputati
- La risposta della presidente Metsola e del Parlamento europeo
- Voice of Europe accusata di fare propaganda russa
Le accuse di De Croo agli eurodeputati
Il primo ministro belga Alexander De Croo ha accusato la Russia di aver corrotto pagandoli alcuni europarlamentari per diffondere propaganda in favore di Mosca. I politici in questione non sarebbero stati in nessun modo identificati.
“È venuto alla luce che la Russia si è avvicinata agli eurodeputati, ma li ha anche pagati, per promuovere la sua propaganda” ha detto il capo del governo belga alla stampa.
Le parole arriverebbero dopo una stretta collaborazione tra i servizi segreti belgi e quelli cechi per smantellare una rete di propaganda russa in Europa.
La risposta della presidente Metsola e del Parlamento europeo
La presidente del Parlamento europeo, la maltese Roberta Metsola, ha immediatamente risposto alle accuse annunciando indagini interne. La presidente sarebbe a conoscenza delle accuse e le starebbe verificando.
Diversi i commenti da ogni area politica del Parlamento europeo: “Questa non è solo una violazione della fiducia; è un attacco diretto al tessuto stesso della nostra democrazia”. Ha detto la capogruppo dei Verdi all’Eurocamera, la tedesca Terry Reintke.
“Come Democratici europei siamo seriamente preoccupati per le notizie rivelate oggi dal primo ministro belga, Alexander De Croo, su una vasta rete di disinformazione russa scoperta dai servizi segreti belgi e cechi” ha detto Sandro Gozi, segretario generale del Partito democratico europeo,
Voice of Europe accusata di fare propaganda russa
Venerdì 29 marzo i servizi segreti cechi hanno chiuso il sito Voice of Europe, testata con oltre 180mila follower su X (già Twitter), accusandola di essere sotto il controllo dell’oligarca ucraino filorusso Viktor Medvedchuk.
Durante l’operazione, svolta in collaborazione con i servizi segreti di altri Paesi europei, sarebbero stati sequestrati anche decine di migliaia di euro destinati a corrompere politici europei.
Secondo quanto trapela, i politici corrotti verrebbero dalla Germania, dai Paesi Bassi, dall’Ungheria, dal Belgio, dalla Polonia e dalla Francia, anche se non si sa nulla della loro possibile affiliazione a uno o più specifici partiti.