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Elon Musk e l'incredibile compenso da CEO di Tesla: l'imprenditore potrebbe guadagnare 56 miliardi di dollari

Secondo quanto dichiarato da Elon Musk, l’ex proprietario di Tesla potrebbe ricevere dall’azienda un compenso da circa 56 miliardi di dollari

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Ubaldo Argenio

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista esperto di cultura, sport e cronaca, scrive anche di attualità, politica e spettacolo. Laureato in Scienze della Comunicazione, inizia a collaborare con testate locali di Benevento per poi passare a testate nazionali, per le quali si è occupato principalmente di approfondimenti sportivi e culturali. Lavora anche come editor.

Stando a quanto affermato da Elon Musk, l’ex proprietario di Tesla potrebbe ricevere un maxi-compenso da circa 56 miliardi di dollari, che sarebbe già stato approvato dagli azionisti. La prima richiesta di cessione di questa somma era stata annullata dalla corte del Delaware, ma Musk ha riproposto la decisione ai soci, che potrebbero approvarla già in giornata.

Il maxi compenso di Elon Musk

Circa 56 miliardi di dollari: è l’ammontare del maxi compenso che l’ex presidente di Tesla, Elon Musk, e suo fratello Kimbal, ex direttore e ora nel consiglio di amministrazione della società, dovrebbero ricevere dalla nota multinazionale americana del settore automobilistico ed energetico.

Una notizia che si basa su un’affermazione di Musk pubblicata su X, nella quale il miliardario sudafricano ha dichiarato che gli azionisti di Tesla hanno riapprovato un pacchetto retributivo che era già stato respinto da un giudice del Delaware all’inizio di quest’anno.

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Elon Musk “anticipa” con un tweet il risultato del voto degli azionisti della Tesla

Il voto è in realtà in programma per la notte di oggi, giovedì 13 giugno (ora italiana), ma Musk ha anticipato l’esito pubblicando su X un post con scritto “Entrambe le risoluzioni degli azionisti di Tesla stanno attualmente passando con ampi margini!”, inserendo anche un grafico a supporto della sua previsione.

Il problema con le azioni di Musk

Musk e suo fratello Kimbal avevano venduto complessivamente 30 miliardi di dollari di azioni della Tesla tra la fine del 2021 e la fine del 2022, incassando però la liquidità prima che la notizia, che avrebbe poi causato il crollo delle azioni, diventasse pubblica.

In questo modo, i due fratelli Musk avrebbero venduto le loro azioni a prezzi artificialmente gonfiati, nascondendo il piano di Elon di utilizzare i proventi per acquistare la piattaforma di social media Twitter, poi ribattezzata X.

Con questa motivazione, la Delaware Chancery Court aveva quindi respinto la richiesta di Musk di accedere al pacchetto salariale, stabilendo che Musk e il consiglio di amministrazione di Tesla “avevano l’onere di dimostrare che il piano di compensazione era giusto, ma non sono riusciti a far fronte a questo compito”.

Il compenso da Tesla

Di tutta risposta, Musk ha prima twittatto “Non far mai risiedere la tua azienda nel Delaware”, e ha poi sottoposto agli azionisti la possibilità di spostare la società in Nevada o in Texas. A fronte di ciò, molti avvocati degli azionisti hanno intentato causa, sostenendo che il pacchetto dei compensi fosse sproporzionato e che gli amministratori del consiglio di Tesla non erano veramente indipendenti, essendo troppo vicini a Musk per proteggere gli interessi degli azionisti.

Nonostante ciò, Musk è riuscito non solo a riproporre il tema al consiglio di amministrazione, sottoponendolo a votazione insieme allo spostamento della società in Texas, ma, stando a quando da lui stesso dichiarato, sarebbe riuscito anche a far approvare entrambe le mozioni.

Se così fosse, con una serie di movimenti finanziari che dovranno comunque passare dal vaglio della Corte, Musk riuscirebbe ad aumentare il suo già spropositato patrimonio (oltre 200 miliardi di dollari) di qualche altra decina di miliardi.

Fonte foto: ANSA

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