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Elon Musk indagato in Brasile per ostruzione alla giustizia e incitamento al crimine: c'entra alcuni account X

Elon Musk indagato dalla Corte suprema brasiliana: ma invece di abbassare i toni il miliardario sudafricano prende di petto il magistrato su X

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La giustizia brasiliana contro Elon Musk: il magante sudafricano finisce al centro di un’inchiesta con le accuse di ostruzione alla giustizia e incitamento al crimine. Ad aprire il fascicolo, il giudice della Corte suprema del Brasile Alexandre de Moraes.

Giudice brasiliano contro Elon Musk

Il magistrato aveva ordinato la chiusura di alcuni account di X per la loro vicinanza al movimento dell’estrema destra che ha sostenuto la rivolta pro Bolsonaro dopo la sua sconfitta alle elezioni.

Il proprietario di X, Elon Musk, ha però deciso di riaprire quegli account. Il giudice lo accusa dunque di avere “dato il via a una campagna di disinformazione” volta a “influenzare illegalmente l’opinione pubblica”. Il gruppo che gestiva gli account nell’occhio del ciclone è quello delle sedicenti “milizie digitali”.

Elon MuskFonte foto: ANSA

Musk prende di mira il giudice su X

Musk aveva dichiarato che avrebbe sfidato gli ordini del tribunale che considerava incostituzionali e ripristinato la piena operatività degli account. Musk ha recentemente preso ad attaccare il giudice Alexandre de Moraes taggandolo nei suoi tweet su X.

“X sostiene il popolo brasiliano, indipendentemente dall’appartenenza politica. Il giudice @Alexandre lo fa?”, ha scritto Musk nella giornata dell’8 aprile.

“A breve, X pubblicherà tutto ciò che viene richiesto da @Alexandre e il modo in cui tali richieste violerebbero la legge brasiliana. Questo giudice ha sfacciatamente e ripetutamente tradito la Costituzione e il popolo brasiliano. Dovrebbe dimettersi o essere messo sotto accusa. Vergogna @Alexandre, vergogna”, ha scritto Musk il 7 aprile.

In un altro tweet il papà di Tesla ha sfidato il giudice Alexandre de Moraes a un pubblico dibattito.

Il giudice brasiliano si aggiunge dunque alla lunga lista di nemici di Elon Musk subito dopo Tim (accusata di ostacolare lo sviluppo di Starlink in Italia), l’odiato Mark Zuckerberg e gli ex colleghi di OpenAI.

Una multa giornaliera contro X

“I social network non sono una terra senza legge. Non sono una terra di nessuno” si legge nella decisione con cui il giudice ha aperto l’indagine. Nel documento si ricorda che sabato sabato 6 aprile Musk ha iniziato una “campagna di disinformazione” sulla Corte suprema, ribadita il giorno successivo “istigando alla disobbedienza e all’intralcio alla giustizia“, e annunciando la revoca “del blocco dei profili criminali e di quelli che diffondono notizie fraudolente, oggetto di indagine”.

Azioni che secondo i magistrati evidenziano “l’utilizzo di meccanismi illegali da parte di X, nonché la presenza di forti indizi di dolo” da parte di Musk.

Per il giudice, la condotta di Musk ricadrebbe nell’ipotesi di “abuso di potere economico”, avrebbe cercato “di incidere illegalmente sull’opinione pubblica”, sarebbe una “palese istigazione a mantenere diverse condotte criminali praticate dalle Milizie digitali, con l’aggravante dei rischi per l’incolumità dei membri della Corte suprema” e avrebbe condotto alla pubblicazione di “vari messaggi di odio postati a sostegno di quelli di Musk”.

Il giudice intima che “il social network si astenga dal disobbedire agli ordini giudiziari, compreso il ripristino dei profili bloccati dalla Corte”, prevedendo una multa giornaliera di 100.000 real (18.300 euro) per ogni account riattivato.

Elon Musk contro giudice brasiliano Fonte foto: ANSA
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