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Elly Schlein, Romano Prodi "sbalordito" dalle primarie Pd: i suoi consigli alla prima segretaria del partito

Romano Prodi commenta la vittoria di Elly Schlein alle primarie del Pd e dà i suoi 'consigli' alla nuova segretaria del partito

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Marco Vitaloni

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista esperto di politica e con una passione per tecnologia e innovazione, scrive quotidianamente di cronaca e attualità. Marchigiano, studi in Comunicazione, collabora con diverse realtà editoriali locali e nazionali.

Dopo la vittoria di Elly Schlein alle primarie del Pd, Romano Prodi spiega il successo della 37enne con la “voglia di cambiamento, di volti nuovi, di nuove avventure” che si respira nell’elettorato italiano, quelle “stesse condizioni che hanno portato al grande successo di Giorgia Meloni“. E si si dice “sbalordito” dal voto di domenica, non tanto per la vittoria di Schlein ma per la partecipazione.

Prodi “sbalordito” dalle primarie Pd

In una intervista a Repubblica Romano Prodi, vincitore nel 2006 delle prime primarie tenute per scegliere il candidato premier dell’allora coalizione di centrosinistra, commenta i risultati delle primarie Pd di domenica e dice la sua sulla sfida andata in scena tra Elly Schlein e Stefano Bonaccini.

Il Professore è rimasto “sbalordito” dalla partecipazione al voto: “Oltre un milione di persone, che se paragonate a quanti sono stati i votanti del Pd alle ultime Politiche, sono un dato eccezionale. A riconferma del fatto che il Pd è rimasto l’unico vero partito in Italia. Nessuno degli altri sarebbe mai in grado di mobilitare così tante persone. Neppure online”.

La vittoria di Elly Schlein

Sulla vittoria di Elly Schlein, che partiva da sfavorita, Prodi spiega che “ci poteva stare, si è capito, a ridosso del voto, che qualcosa si stava muovendo. Forse il desiderio di cambiamento era più profondo di quel che sembrava”.

Secondo il Professore le condizioni che hanno portato alla vittoria di Schlein sono “le stesse che hanno portato al grande successo di Meloni. Voglia di cambiamento, di volti nuovi, di nuove avventure”.

“Qualcuno alla vigilia aveva descritto Bonaccini come usato sicuro, e io penso fosse un complimento. So chi è, mi fido di lui, so cosa potrà fare. Schlein invece era il nuovo rischioso, perché il nuovo, insieme alle speranze, porta sempre qualche rischio”.

I consigli di Prodi

La sfida per Schlein sarà quella di rilanciare il Pd e “riformare i riformismi”. Secondo Prodi non è il momento per guardare alle alleanze, bisognerebbe invece “coinvolgere tutte le intelligenze che corrono per il Paese, dall’associazionismo alle Ong, dai diversi sindacati alle imprese, per coinvolgerli in un progetto di rilancio”.

Prodi ricorda l’esperienza dell’Ulivo, che nacque in questo modo, “non andando a chiedere ai partiti, ma andando a risvegliare il riformismo che c’era, anche allora inascoltato, nel Paese”.

Secondo l’ex premier si potrà parlare di alleanze tra partiti “solo quando avrai capito bene chi sei”, allora “potrai decidere a chi chiedere di condividere un progetto”.

Le alleanze servono, ma sono l’ultimo tassello secondo Prodi, prima vengono i contenuti: per vincere bisogna “parlare con tutti gli interlocutori possibili. Questo è necessario, ma sapendo bene cosa si vuole e cosa si è”.

Fonte foto: ANSA
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