Elezioni Quirinale, i voti ai candidati più "improbabili": da Amadeus a Craxi, da Vespa ad Angela, chi sono
Sono tanti i nomi imprevisti e imprevedibili che sono spuntati fuori durante lo spoglio delle schede scritte dai grandi elettori in Parlamento
Valeria Marini non ce l’ha fatta questa volta. Il suo nome era stato infatti letto dalla allora presidente della Camera Laura Boldrini durante gli spogli delle scorse consultazioni a Palazzo Montecitorio per eleggere il presidente della Repubblica. Come sappiamo, al quarto scrutinio vinse in quell’occasione l’attuale capo di Stato, Sergio Mattarella. Ma è ancora vivo nel ricordo degli italiani, e nei video virali dei social network, il ricordo dei nomi improbabili e improponibili scritti dai grandi elettori. Le votazioni della prima giornata di oggi si sono concluse con la vittoria delle schede bianche, che hanno effettivamente raggiunto il quorum di due terzi previsto per le prime tre chiame.
Quirinale, i voti ai candidati più “improbabili”: la strategia della scheda bianca
A consegnare il foglio in bianco dovrebbero essere stati i partiti che sostengono l’attuale Governo, che hanno fatto un fronte comune per guadagnare tempo e trovare accordi sul nome del prossimo capo di Stato. Dopo l’abbandono della corsa al Quirinale da parte di Silvio Berlusconi, infatti, il centrosinistra si è riaperto al dialogo con il centrodestra. Sarà però difficile trovare un candidato che metta tutti d’accordo.
I nomi che vengono pronunciati più di frequente nei palazzi del potere sono quelli di Mario Draghi, che però dovrebbe abbandonare la carica di presidente del Consiglio, lasciando nell’incertezza il futuro della legislatura in assenza di un accordo parallelo per un nuovo premier gradito alla maggioranza, e quello di Sergio Mattarella, che però da diverso tempo ha annunciato di non essere disposto a fare il bis al Colle. Negli ultimi giorni sono spuntati anche quelli di Pier Ferdinando Casini, veterano del Parlamento, e dell’ex premier Giuliano Amato.
Elezioni Quirinale, chi sono stati i politici più votati: la lista dei candidati
Il candidato più votato della prima giornata di scrutini, con meno di 40 voti, è stato Paolo Maddalena, giurista ed ex vicepresidente della Consulta, che Potere al Popolo ha dichiarato di non voler più appoggiare a causa delle sue posizioni anti abortiste e contro i matrimoni e le adozioni da parte delle coppie omosessuali. È appoggiato dai fuorisciti del Movimento 5 Stelle passati al Gruppo Misto per via delle sue idee anti europeiste e anti euro.
Sergio Mattarella è stato il secondo più votato con 16 preferenze. Al terzo posto l’attuale guardasigilli Marta Cartabia, con 9. Dunque il deputato genovese Roberto Cassinelli, di Forza Italia, con 7, parimerito con il leader azzurro Silvio Berlusconi. Sempre con 7 schede a favore anche il deputato leghista Guido De Martini e il collega Antonio Tasso del Maie.
Tra i voti “seri” anche Ettore Rosato (Italia Viva), Pierluigi Bersani (Leu), Umberto Bossi (Lega Nord), l’ex ministro Antonio Martino, gli ex primi cittadini romani Walter Veltroni e Francesco Rutelli, e Marco Cappato, radicale impegnato a favore delle battaglie per il fine vita e la liberalizzazione della marijuana. E ancora la presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati, la numero uno del Dis Elisabetta Belloni, il coordinatore forzista Antonio Tajani, la senatrice a vita Liliana Segre.
Elezioni Quirinale: i nomi dei conduttori televisivi e il caso dei “figli d’arte”
Non sono mancati però nomi presi dal mondo della tv e della società civile, che hanno ricevuto anche più voti. Preferenze probabilmente espresse senza una specifica volontà politica e solo per non lasciare la scheda bianca. O forse per segnarla, considerando che il presidente della Camera Roberto Fico ha deciso di pronunciare solo i cognomi, rendendo impossibile la tattica di contare i voti con nomignoli e titoli.
Tra questi segnaliamo quello di Amadeus, che per salire al Colle dovrebbe però abbandonare l’atteso Festival di Sanremo 2022, e quello di Bruno Vespa, che invece dovrebbe dire addio al salotto politico più autorevole d’Italia, quello di Porta a porta. E poi anche Alberto Angela, impegnato in televisione nella divulgazione scientifica e storica.
Ci sono state però anche preferenze per lo scrittore Mauro Corona, noto per i litigi in tv con Bianca Berlinguer, per l’ex portiere della Nazionale Dino Zoff e il giurista e leader no pass Ugo Mattei. E ancora il presidente laziale Claudio Lotito. Nell’insalatiera sono finiti anche i nomi di due “figli d’arte”, Mario Segni e Giuseppe Cossiga, figli degli ex inquilini del Colle Antonio Segni e Francesco Cossiga. È spuntato anche un non meno identificato Craxi. E poi il conduttore radiofonico Giorgio Lauro e l’ex senatore, e oggi volto noto della tv, Antonio Razzi.