Elena, la bambina rapita a Catania: il disperato appello di Piera Maggio, la madre di Denise Pipitone
Piera Maggio si appella ai rapitori della piccola Elena: il disperato post diffuso su Facebook
Piera Maggio, madre di Denise Pipitone, in prima linea per dare supporto alle ricerche della piccola Elena, la bimba di 4 anni rapita nel Catanese nelle scorse ore.
L’appello di Piera Maggio
Maggio, sui suoi profili social, non appena saputa la notizia del sequestro della bimba, ha provveduto a pubblicare un post in cui ha lanciato un appello ai rapitori, invitandoli a non far del male a Elena e a rilasciarla.
“LIBERATE ELENA! Non fategli del male, lasciatela in qualche posto, anche vicino una chiesa in modo che la sua famiglia possa riabbracciarla!”, Così su FAcebook Piera Maggio che ha aggiunto: “I BAMBINI NON SI TOCCANO! Tornate indietro sui vostri passi, prima che sia troppo tardi. Abbiate un minimo di pietà per questa bambina”.
Il rapimento della bimba
La piccola Elena è stata rapita ieri a Tremestieri etneo. La piccola è sparita nella frazione di “Piano Tremestieri”, una zona di campagna, con poche case. I genitori della bimba sono rimasti in caserma per tutta la notte. I carabinieri hanno ascoltato anche altri familiari e amici, ma per ora di Elena non c’è traccia.
“Hanno rapito la mia bambina. Eravamo appena usciti dall’asilo, poco dopo le 15. Hanno bloccato la mia auto, erano in tre incappucciati, uno con la pistola in mano”, ha spiegato agli inquirenti la madre della piccola.
Al momento gli inquirenti escludo la pista della criminalità organizzata e della finalità di riscatto. Più probabile che si tratti di una vicenda scaturita da dinamiche familiari ancora tutte da dipanare. Tuttavia gli inquirenti si mantengono cauti.
Parla il sindaco di Mascalucia
Enzo Magra, il sindaco di Mascalucia (comune in cui risiede la famiglia di Elena), ha dichiarato: “Personalmente mi sono messo a disposizione per aiutare le ricerche anche tramite la protezione civile, i volontari, ma mi è stato riferito che non si tratta di smarrimento o di fuga bensì di altro, probabilmente, dinamiche familiari“.