Draghi e il dietrofront su Erdogan: da "dittatore" ad alleato, quali sono gli accordi tra Italia e Turchia
Corridoi del grano, nodo migranti, soluzione politica per il conflitto in Ucraina e in Siria: ecco tutti gli accordi siglati fra Draghi ed Erdogan
Dalla condanna dell’invasione russa dell’Ucraina alla ricerca di una soluzione diplomatica per porre fine al conflitto, al coordinamento per la stabilizzazione della Libia passando per la crisi del grano e il “nodo” migranti.
Il Presidente del Consiglio Mario Draghi ha incontrato ieri, martedì 5 luglio ad Ankara, il Presidente turco Recep Tayyip Erdoğan in occasione del terzo vertice intergovernativo italo-turco, che ha rinsaldato i rapporti fra i due Paesi alleati della Nato.
La guerra in Ucraina riavvicina i due Paesi
Il premier Draghi lo aveva definito “dittatore” ma il presidente turco Recep Tayyip Erdogan oggi rappresenta inevitabilmente una risorsa importante per uscire dalla crisi alimentare e del gas.
Per quanto concerne la collaborazione in materia di energia e di gas, Erdogan in conferenza stampa ha parlato della grande cooperazione fra i due Paesi e del lavoro congiunto sul gas del giacimento di Sakarya.
Il premier ha infatti parlato a lungo Erdogan, insieme ai ministri degli esteri Luigi Di Maio e Mevlut Cavusoglu, della situazione in Siria, della Libia, della sicurezza del Mediterraneo, della cooperazione da portare avanti sul gas, per diversificare le fonti e liberarsi dalla dipendenza energetica da Mosca. Sulla questione migranti, Erdogan ha evocato la possibilità che i due Paesi costituiscano un meccanismo congiunto per il controllo dei flussi migratori in mare.
La dichiarazione congiunta
Nella dichiarazione congiunta siglata al termine del vertice, si legge che occorre rafforzare il partenariato strategico Nato-Ue e il massimo coinvolgimento da parte degli alleati non-Ue, e in particolare della Turchia, negli sforzi di difesa dell’Ue.
Fra Italia e Turchia c’è una proficua collaborazione nell’ambito della Difesa. Infatti, nella dichiarazione congiunta si riporta che, in riferimento ai progetti comuni conclusi con successo negli ultimi anni dalle aziende turche e italiane che operano nel settore “e alla volontà politica di proseguire questa cooperazione”, le parti hanno riconosciuto il fatto che “l’industria della difesa svolge un ruolo fondamentale” sia nelle relazioni attuali sia in quelle potenziali.
Il patto del grano con Ankara
Per quanto riguarda il commercio, la Turchia è il primo partner per l’Italia in Medio Oriente e Nord Africa: le parti hanno confermato la comune volontà di raggiungere l’obiettivo di un volume di interscambio di 30 miliardi di dollari, promuovendo e facilitando ulteriormente gli scambi commerciali.
Mario Draghi è tornato in Italia con un altro obiettivo importante raggiunto: l’apertura dei corridoi del grano nel Mar Nero per evitare la fame nel mondo, soprattutto in Africa. Per quanto riguarda l’adesione della Turchie all’Ue, Erdogan ha ringraziato Draghi per il supporto costante dell’Italia su questo dossier.