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CRONACA NERA

Dove si trova l'auto di Filippo Turetta e cosa è stato trovato dentro dopo l'omicidio di Giulia Cecchettin

L'auto di Filippo Turetta verrà presto analizzata dalla scientifica. All'interno i resti della sua fuga, dalle briciole ad altri scarti di cibo

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Luca Mastinu

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista, scrive di cronaca nera e attualità. Muove i primi passi nel fact checking per poi appassionarsi al mondo dell'informazione. Collabora con altre testate e siti web, esperto di musica.

Filippo Turetta aveva finito le proprie scorte di benzina e di cibo e aveva proseguito il suo viaggio da solo dopo la morte di Giulia Cecchettin. Un quadro che si fa sempre più chiaro, quello della sua fuga terminata in Germania a bordo della Fiat Nuova Punto nera ora sotto la custodia della polizia tedesca. La sua auto, infatti, è in attesa di essere analizzata dalla scientifica.

Dove si trova l’auto di Filippo Turetta

L’auto di Filippo Turetta si trova attualmente sotto sequestro in un commissariato di polizia in Germania.

Una volta ottenuto il permesso di trasferimento in Italia, l’auto verrà analizzata dalla scientifica.

Non dimentichiamo, infatti, che all’interno dell’auto Filippo Turetta avrebbe trasportato il corpo senza vita di Giulia Cecchettin prima di abbandonarlo a ridosso del lago di Barcis, dove poi è stato rinvenuto.

Inoltre, è forte l’attesa per l’estradizione del 22enne, di cui ancora non si hanno notizie sulla data precisa.

Turetta viveva all’interno dell’auto

All’interno della sua Fiat Nuova Punto Filippo Turetta ha consumato pasti frugali, tra panini, merendine e tramezzini, ma vi avrebbe anche trascorso le notti.

All’interno dell’abitacolo la polizia tedesca ha rinvenuto avanzi di cibobriciole degli alimenti che il 22enne ha portato con sé il giorno della fuga o ha acquistato lungo la strada, cercando di guardarsi bene dal passare nei pressi di telecamere di sorveglianza che avrebbero potuto individuarlo.

In poche parole, Filippo Turetta avrebbe vissuto all’interno della sua auto per tutto il tempo trascorso dalla sua fuga al suo ritrovamento e arresto in Germania, nei pressi di Lipsia.

Come racconta ‘TgCom24’, Turetta sostava a bordo strada con fari e luci di emergenza spente, circostanza che insospettisce sempre gli agenti come sottolinea un ragazzo italiano intervistato dall’inviato.

I poliziotti lo hanno trovato stancosporcostremato: sul suo volto la risultante di otto giorni di fuga tra Italia, Austria e Germania attraversando paesini di montagna ma anche tratti autostradali.

Le ultime ore di Giulia Cecchettin

Nel frattempo il gip del Tribunale di Venezia Benedetta Vitolo ha compilato l’ordinanza di custodia cautelare, e nel documento ha parlato di un’aggressione “di inaudita ferocia“.

La Procura ha aperto un fascicolo per omicidio aggravatosequestro di persona, e dalle carte è possibile ricostruire le fasi dell’omicidio di Giulia Cecchettin.

Alle 23:18 di sabato 11 novembre Giulia Cecchettin e Filippo Turetta, dopo aver cenato con un panino presso il centro commerciale di Marghera, si fermano nel parcheggio dell’asilo di via Aldo Moro, poco distante dall’abitazione della ragazza.

Qui Turetta colpisce la ragazza, probabilmente con il coltello da cucina da 21 centimetri che gli inquirenti rinvengono in quello stesso parcheggio.

Testimone dell’aggressione è un ragazzo che sente: “Così mi fai male” e vede qualcuno sferrare un calcio contro qualcun altro riverso a terra. Quindi la Fiat Punto nera riparte e Turetta si ferma a Fossò, di fronte allo stabilimento Christian Dior.

Lì Giulia Cecchettin tenta la fuga a piedi, ma viene raggiunta da Filippo Turetta che la fa cadere a terra e le fa sbattere la testa sul marciapiede. Giulia Cecchettin non si muove più, e la sua morte è stata ripresa dalle telecamere di due ditte. Sono circa le 23:50. Secondo il medico legale, Giulia Cecchettin è morta per shock emorragico.

Fonte foto: Instagram / ANSA

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