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Dopo il "buco" nel Sole compare una misteriosa "S": cos'è l'eruzione sigmoidea, attese nuove tempeste solari

Una struttura a forma di "S" è apparsa sulla superficie del sole dopo il "buco" comparso lunedì 4 dicembre. Si attendono nuove tempeste solari

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Gabriele Silvestri

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista, esperto di media, scrive di cronaca, politica e attualità. Laureato in comunicazione alla Sapienza, si è affermato come autore e conduttore di TG e programmi giornalistici. Collabora con diverse redazioni online, emittenti televisive e radiofoniche.

Una misteriosa struttura a forma di “S” ha fatto la sua comparsa sulla superficie del Sole, dopo il “buco” di dimensioni enormi che era stato rilevato sulla stella lunedì 4 dicembre. Il fenomeno, conosciuto come eruzione sigmoidea, potrebbe causare una tempesta solare il 9 dicembre. L’entità del colpo è stata valutata come debole, ma poiché sarà diretto al campo magnetico terrestre si teme che possa causare blackout radio.

La “S” sulla superficie del Sole

A rilevare il fenomeno è stato il Solar Dynamic Observatory (SDO) della NASA, il quale ha stimato un’espulsione di massa coronale (CME) diretta verso la Terra. La scoperta è stata fatta il 6 dicembre 2023, e le prime previsioni indicano la possibilità di una tempesta geomagnetica il 9 dicembre.

L’eruzione sigmoidea è un fenomeno solare in cui una struttura a forma di “S” sulla superficie del Sole, composta da un filamento di plasma magnetizzato, evolve fino a un’espulsione di massa coronale. Questa struttura si forma sotto la superficie visibile del Sole, dove intensi campi magnetici creano fasci di plasma attorcigliato.

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Rischio tempeste solari

I dati preliminari indicano che la tempesta solare associata all’eruzione sigmoidea osservata il 6 dicembre raggiungerà la Terra il 9 dicembre.

Secondo Spaceweather.com, potrebbe trattarsi di un colpo debole ma diretto al campo magnetico terrestre, aspetto chiave in quanto avrebbe la potenzialità di interferire con il nostro pianeta provocando dei blackout radio.

Il buco nel Sole

Lunedì 4 dicembre un altro fenomeno importante aveva riguardato il Sole, con l’apertura di un imponente “buco” nella sua atmosfera, il cui lato più lungo misurava ben 800mila km e che ha generato un flusso accelerato di vento solare in direzione della Terra.

L’evento, responsabile di tempeste solari dirette verso il pianeta, è il risultato di un vasto buco coronale, una regione nella parte esterna dell’atmosfera solare nota come corona, in cui i campi magnetici solari si aprono.

Secondo la NASA, tali aperture consentono al vento solare di sfrecciare a velocità estreme, fino a 800 chilometri al secondo, e se diretto verso la Terra, può innescare tempeste geomagnetiche di varia intensità, anche se in questo caso non ha provocato danni significativi.

Un effetto collaterale affascinante di questo vento solare è la creazione di magnifiche aurore polari. Questi spettacoli colorati sono fenomeni ottici generati dall’interazione tra particelle cariche e gas nella ionosfera. Inoltre, durante tempeste geomagnetiche intense, le aurore possono essere visibili a latitudini insolitamente basse, persino dall’Italia, come nell’evento del 5 novembre.

Fonte foto: iStock/X

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