Tempesta solare cannibale annunciata dalla Nasa: tutti i rischi, dalla corrente elettrica a Gps e fibra ottica
La tempesta solare "cannibale" che colpirà la Terra non è che un'espulsione di massa coronale del sole. La più grande mai registrata risale al 1859
Una forte tempesta solare “cannibale” colpirà la Terra nella giornata di venerdì 1° dicembre. Secondo le informazioni fornite dalla Nasa e dai grafici dello Space Weather Prediction Center (il centro di previsione meteorologica spaziale della National Oceanic and Atmosferic Administration degli Stati Uniti), il fenomeno sarebbe la conseguenza di una potente eruzione solare di classe M9.8, esplosa lo scorso 29 novembre.
Cosa sono le tempeste solari “cannibali”
Un’espulsione di massa coronale (Cme) – la cosiddetta tempesta solare – è una espulsione di materiale dalla corona solare nell’eliosfera, osservata con un coronografo in luce bianca.
Le Cme sono spesso associate a brillamenti o a qualche altra forma di intensa attività solare, anche se non è ancora stata stabilita una chiara relazione tra questi eventi.
3 CMEs already inbound; now the addition of a 4th prompted SWPC forecasters to upgrade the 1 Dec Watch to a G3. This faster-moving CME will likely merge with upstream CMEs & arrive at Earth on 1 Dec UTC-day making G3 levels possible. Visit https://t.co/9n7phHb5ok for more info. pic.twitter.com/aiSMfDt2mU
— NOAA Space Weather (@NWSSWPC) November 29, 2023
In corrispondenza di un massimo solare, il Sole produce 3 espulsioni di massa coronale al giorno, mentre nei periodi di minimo solare si ha in media una cme ogni 5 giorni.
Le espulsioni di massa coronale cannibali sono una loro sottocategoria: spazzano via le cme più lente di fronte a loro.
In questo caso, alone di particelle liberate si starebbe muovendo molto velocemente e starebbe per fondersi con degli aloni diretti verso la Terra
Quali sono i rischi
Grandi masse di plasma, o materia surriscaldata, volano attraverso lo spazio in una massa coronale. Il rischio è che una percentuale possa colpire la Terra, distorcendo il campo magnetico del nostro pianeta.
Sono potenzialmente vulnerabili, quindi, la rete elettrica, i satelliti, i cavi sotterranei in fibra ottica con guaine di rame, i sistemi di navigazione e Gps, i trasmettitori radio e le apparecchiature di comunicazione.
In generale, le tempeste solari non sono dannose per l’uomo, ma un brillamento solare ad altissima energia può colpire gli organismi viventi creando radiazioni dannose. Tuttavia, a causa dell’atmosfera terrestre, questi brillamenti non causano gravi danni agli esseri umani.
La più grande tempesta solare nel 1859
Non è la prima volta che una tempesta solare cannibale colpisce la terra. Il professore Peter Becker della George Mason University riferisce dello stesso evento nel 1859, a Carrington. Si tratta della più grande tempesta solare mai registrata.
“Ha distrutto il sistema telegrafico, le scintille volavano letteralmente dalle linee telegrafiche – scrisse Becker – Alcuni operatori sono rimasti fulminati perché i cavi finivano per trasportare alta tensione, cosa che non avrebbero mai dovuto fare, ma le variazioni del campo magnetico sono diventate così forti da diventare quasi un sistema generatore e spingere queste correnti lungo i cavi”.