Direzione Partito Democratico si divide sul nome di Schlein nel simbolo per le Europee: "Non sei Meloni"
Elly Schlein si candida alle Europee. Confermate le liste, polemica invece per il nome nel simbolo. Critiche anche da parte di Prodi e Conte
Elly Schlein si candida alle Europee, ma stacca la polemica sul nome nel simbolo. Il Partito Democratico si divide e la decisione è stata rimandata alla segretaria del partito per domani. Diverse le polemiche interne e la mossa è stata bocciata anche da Romano Prodi, che parla di “ferita alla democrazia”.
Elly Schlein si candida
Sciolte le riserve: Elly Schlein si candida alle Europee come capolista per il Centro e le Isole. La mossa però non è piaciuta a tutti. Internamente è poi scoppiata una polemica per la volontà della segretaria di inserire il proprio nome nel simbolo, come accade già per altri loghi.
Ok invece per i candidati, con capolista Schlein, Cecilia Strada, Bonaccini e Lucia Annunziata. Ok anche per i candidati Marco Tarquinio, Jasmine Cristallo, Alessandro Zan, Nicola Zingaretti e altri.
Il commento di Prodi
“Quello che sta succedendo vuol dire proprio che non mi dà retta nessuno. Perché dobbiamo dare il voto a una persona per farla vincere e, se vince, di sicuro non va in Europa? Sono ferite della democrazia che piano piano scavano il fosso per cui la democrazia non è più amata”. Queste le parole di Romano Prodi durante la Repubblica delle idee a Napoli (dove è stato applaudito il monologo censurato di Antonio Scurati).
Il ragionamento, come ha voluto ribadire, riguardava tanto Meloni, quanto Schlein e Tajani. Insomma tutti i big che si sono candidati, ma che in questo modo non starebbero sostenendo un servizio per il popolo.
Le polemiche sul nome
Oltre alle polemiche sul nome, il fatto importante è che sono state approvate all’unanimità le liste. “Sono liste aperte – dice Walter Verini – liste che contengono la pluralità delle sensibilità che ci sono nel Pd”. In merito al simbolo, risponde a una domanda: “Non si è mai votato il simbolo, il simbolo è quello”, ma a Schlein è stato dato il mandato di riflettere e decidere. Verini si è però espresso in maniera contraria.
Giuseppe Conte critica più in generale l’aggiunta del nome nei simboli e chiede di non fare guerre personalistiche come “Conte contro Schlein” o “Contro contro Meloni”. Sul nome però condivide quanto affermato da Prodi: “È una ferita per la democrazia”. Il rischio, secondo il leader del M5S, è mentire ai cittadini su chi li rappresenterà davvero all’europarlamento.