Scontro tra Giorgia Meloni ed Elly Schlein nel Question Time alla Camera: botta e risposta tra le due leader
Primo Question Time alla Camera per Giorgia Meloni: attesa per il duello con Elly Schlein del Pd, su cosa risponderà la premier
Mercoledì 15 marzo, dalle ore 15, va in scena il primo Question Time alla Camera per la premier Giorgia Meloni da quando è al Governo. Svariate le interrogazioni a cui la presidente del Consiglio è chiamata a rispondere: dalla strage di Cutro al Mes, passando poi al Pnrr e al salario minimo legale. Quest’ultimo punto è sollevato dalla nuova segretaria del Pd, Elly Schlein: cresce l’attesa anche per il primo vero ‘duello’ faccia a faccia tra le due leader di partito.
Il racconto della giornata
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Fine del Question Time
Terminato il Question Time, Giorgia Meloni ha lasciato la Camera confermando che sarà presente al congresso della Cgil a Rimini il prossimo venerdì.
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Standing ovation per il ricordo di Marco Biagi
Standing ovation nell’Aula della Camera quando Alessandro Cattaneo di Forza Italia ha ricordato la figura di Marco Biagi, l’economista assassinato dalle Brigate rosse. Tutti i deputati e i ministri, oltre alla premier Giorgia Meloni. si sono alzati in piedi per applaudire.
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La replica di Elly Schlein: dal salario minimo ai figli di coppie omosessuali
Secca la replica di Elly Schlein: “Signora presidente, le sue risposte non ci soddisfano, innanzitutto perché vorrei ricordare che il Pd ha provato nella scorsa legislatura ad arrivare il salario minimo ma lei e i suoi alleati che le siedono accanto avete votato contro. Ma le ricordo che ora sono io all’opposizione e lei al Governo e non è più tempo di prendersela con gli altri. Non si nasconda dietro un dito. Se fosse bastata la contrattazione collettiva quei 3 milioni di lavoratori poveri non li avremmo. Lei sa bene che di quei contratti solo pochi sono firmati da organizzazioni più rappresentative”.
E ancora: “Siete in carica da soli 5 mesi, è vero, ma state andando nella direzione sbagliata. Siete una destra ossessionata dall‘immigrazione e non vedete le migrazioni dei giovani che sono costretti a causa dei salari bassi a cercare all’estero di andare a realizzarsi”.
In coda, l’attacco alla decisione del Governo di stoppare l’iscrizione all’anagrafe dei figli delle coppie omosessuali: “Sono bimbi che hanno gli stessi diritti degli altri“.
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Lo scontro con Elly Schlein sul salario minimo
Rispondendo all’interrogazione della segretaria del Pd, Elly Schlein, Giorgia Meloni ha detto che per il contrasto al lavoro povero “il Governo non è convinto che la soluzione sia la fissazione di un salario minimo legale. Crediamo che questo possa diventare non un parametro aggiuntivo alle tutele garantite ai lavoratori, ma uno sostitutivo. Nel nostro sistema un paramento di questo tipo rischierebbe di creare condizioni peggiori di quelle che hanno oggi e fare un favore alle grandi concentrazioni economiche alla quali conviene rivedere al ribasso i diritti dei lavoratori. Penso sia più efficace estendere la contrattazione collettiva e tagliare le tasse sul lavoro“. In merito al congedo parentale, la premier ha sottolineato che “siccome abbiamo molto a cuore la questione della denatalità sul tema del congedo parentale sono sempre pronta a confrontarmi”.
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Sul Pnrr e i Comuni in crisi
In merito al Pnrr, Giorgia Meloni ha dichiarato che “il Governo è pienamente consapevole della situazione particolarmente difficoltosa in cui si trovano i Comuni italiani, particolarmente nel momento in cui sono impegnati nell’attuazione del Pnrr. Il Governo ha presente le criticità di carattere finanziario a cui le amministrazioni vanno incontro. Compatibilmente con le disponibilità finanziarie e restando in linea con il quadro di finanza pubblica siamo disponibili e pronti a valutare ulteriori interventi, ulteriori risorse che possano essere destinate agli enti locali. In quest’ottica la determinazione dell’entità degli interventi nei prossimi mesi va valutata all’esito della programmazione”.
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Sul settore bancario, i mutui e il Supebonus
In merito all’aumento dei tassi di interessi per le famiglie, la premier ha spiegato che il Governo ha la massima attenzione sui mercati finanziari. Poi ha attaccato il Superbonus, perché secondo lei “ha consentito la prolificazione di un mercato opaco e non governato di circolazione dei crediti fiscali a tutto vantaggio non delle imprese, ma dei vari intermediari anche finanziari. Occorre intervenire”.
E ancora: “La complessità della situazione richiede degli approfondimenti, ma credo sia necessario partire dalle emergenze come ad esempio alcuni casi nei quali norme discutibili potrebbero aver finito per favorire rendite di posizione. Siamo pronti ad adottare ogni misura richiesta dalla necessità di correggere squilibri come quelli generati da norme che gratuitamente hanno consentito le distorsioni prodotte”.
La replica di Francesco Silvestri, capogruppo del M5S: “Lei non ha contezza cosa implica per una famiglia fuori dal Palazzo l’aumento del mutuo del 40%. In campagna elettorale avevate detto che eravate pronti a tutelare la casa, ma è andata diversamente. C’era un fondo di 400 milioni per le famiglie che non ce la facevano per l’affitto e voi l’avete vuotato. Se questo è il vostro modo di tutelare, allora no, anche no, fermatevi. La soluzione noi ce l’abbiamo, non nel ‘globo terraqueo’ come fareste voi, ma qui: un Fondo per aiutare i cittadini in difficoltà sui mutui con i soldi presi dagli extra profitti delle banche. Le faccio anche un’altra domanda: Perché non ve la prendete con gli extra profitti? È più facile prendersela con percettori di Reddito di cittadinanza, perché non sono presidenti di squadre di Serie A a cui avete regalato 800 milioni”, riferendosi a Claudio Lotito, presidente della Lazio e senatore di Forza Italia.
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Sulla transizione ecologica nella filiera dell'automotive
Rispondendo all’interrogazione sul processo di transizione ecologica nella filiera dell’automotive: “L’obiettivo è consegnare un pianeta più pulito alle nuove generazioni, liberarsi dai mezzi inquinanti ma senza devastare il nostro sistema produttivo e creare altri disoccupati, questo noi non siamo disposti a farlo e a permetterlo”.
E ancora: “A livello nazionale moduliamo gli incentivi su una varietà di tecnologie che garantiscano l’uscita dai carburanti senza un appiattimento acritico su strategie che privilegiano gli interessi delle altre nazioni e puniscono gli interessi dei nostri lavoratori”.
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Meloni sul Mes: "Finché sarò al Governo l'Italia non accederà"
“Finché ci sarà un Governo guidato da me l’Italia non potrà mai accedere al Mes. E temo che non potranno accedere neanche gli altri”, ha detto Giorgia Meloni rispondendo all’interrogazione del deputato del Terzo polo Luigi Marattin sulle intenzioni del Governo sulla ratifica del Mes.
La premier ha poi citato Carlo Bonomi, presidente di Confindustria e storicamente sostenitore del Mes: “Dice che se noi riteniamo che il nuovo regolamento del Mes non sia nell’interesse del Paese e non sia adeguato alle sfide, dovrebbe essere il momento di discutere come usarlo come uno strumento di politica industriale europea. Il tema è che l’Europa potrà affrontare le sue sfide se riesce a fare sistema e proiettarsi verso una politica di sviluppo comune, e la proposta di Confindustria viene presa seriamente in considerazione dal Governo”.
La replica di Marattin: “Non c’entra nulla l’austerità. Il Mes nasce per aiutare uno Stato quando questo perde l’accesso ai mercati e lo stesso avviene una banca, anziché lasciarla morire gli si forniscono prestiti. Se uno ha un vizio che lo porta a morire, tu lo aiuti e non lo lasci morire, ma cerchi di togliergli il vizio che lo ha condotto sin lì. La verità è che chi le sta accanto – ha detto Marattin riferendosi al ministro Salvini – alcuni anni fa ha detto che il Mes è una banca privata; avete ridotto la politica a uno show di quinta serie, che ha ridotto la politica a propaganda di quarta serie”.
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Meloni su nucleare, cambiamenti climatici e case green
Sul tema del nucleare “non intendiamo muoverci senza passare dal Parlamento”, ha spiegato la premier, rispondendo all’interrogazione di Angelo Bonelli, co-portavoce di Europa verde e deputato di Verdi e Sinistra italiana.
Sul clima: “Non siamo pericolosi negazionisti climatici, ma serve approccio pragmatico”.
Poi Giorgia Meloni ha spiegato che il Governo intende “continuare a battersi” per cambiare la direttiva europea sulle case green.
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Meloni su Cutro e la gestione dei migranti: "La nostra coscienza è a posto"
“Il tragico evento del naufragio di una barca affondata che ha portato alla morte di 30 dei 47 migranti a bordo, si è svolto in area Sar di responsabilità della Libia ed è stato inizialmente coordinato dalle autorità libiche. L’Italia ha poi assunto il coordinamento una volta ricevuta la comunicazione dell’impossibilità da parte delle autorità libiche di impiegare mezzi e su esplicita richiesta delle stesse”. Così Giorgia Meloni.
E ancora: “Per fini politici si finisce per mettere in discussione chi salva le vite e per calunniare l’Italia intera. Dobbiamo prevenire i trafficanti e investire sulle rotte legali, la nostra coscienza è a posto. Spero che chi attacca il governo e non dice nulla sugli scafisti possa dire lo stesso. Finché ci saranno partenze su barche in pessime condizioni e con pessime condizioni meteo ci saranno perdite di vite”.
La replica di Magi: “Proprio perché non abbiamo mai voluto calunniare i servitori dello Stato della Guardia Costiera – ha detto Magi – va ricordato che a quelle latitudini la Guardia Costiera ha effettuato salvataggi in passato. Allora cosa è cambiato, non nell’onore della Guardia Costiera ma nelle politiche? La Sar non è una indicazione di competenza e sovranità ma è una indicazione operativa. Se la Libia non è in grado di operare, allora l’onere di salvare vite ricade sull’Italia. È ora di finire con la farsa della Sar libica, i libici non sono in grado di operare salvataggi secondo gli standard internazionali. L’impostazione giusta non è quella che lei, in un assurda inversione di ruoli, ha detto quando ha chiesto ‘credete davvero che il governo abbia voluto fare annegare i naufraghi di Cutro?’; dobbiamo semmai chiederci ‘Abbiamo fatto tutto per salvare vite umane?‘ rispettando la nostra Costituzione. Lei dovrebbe chiedere ai partner europei una operazione congiunta e lei avrebbe più credibilità per chiederlo se il governo operasse così”.
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Iniziato il Question Time
Sono cominciate, nell’Aula della Camera, le interrogazioni a risposta immediata-question time con il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. Il banco del Governo è al completo, e l’Aula è piena. La premier siede tra i due vice Matteo Salvini e Antonio Tajani.
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Attesa per il 'duello' tra Meloni e Schlein
Grande l’attesa per l’interrogazione sull’introduzione del salario minimo e sul tema dell’ampliamento del congedo paritario: il testo sarà illustrato dalla segretaria Elly Schlein, che interverrà anche in replica dopo la risposta della presidente del consiglio Giorgia Meloni.
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A quali interrogazioni risponderà Giorgia Meloni
Ecco l’elenco dei punti a cui risponderà Giorgia Meloni:
- segnalazione alle autorità italiane di un’imbarcazione carica di migranti al largo delle coste libiche nella notte tra il 10 e l’11 marzo 2023 (Magi – + Europa);
- strategia del Governo per il raggiungimento degli obiettivi climatici stabiliti dall’Unione europea e sull’utilizzo delle centrali nucleari da fissione (Bonelli – AVS);
- ratifica della riforma del Trattato istitutivo del Meccanismo europeo di stabilità (Marattin – Azione-IV-RE);
- iniziative a favore della filiera dell’automotive nell’ambito del processo di transizione ecologica, al fine di garantire la produzione nazionale e la tutela dei livelli occupazionali (Foti – Fratelli d’Italia);
- iniziative volte a prevedere un contributo di solidarietà a carico del settore bancario, in relazione all’aumento dei tassi di interesse e ai relativi effetti su famiglie e imprese (Silvestri – M5S);
- sulle iniziative, anche a livello europeo, volte a contrastare l’attività criminale dedita al traffico di migranti e ad avviare un processo di immigrazione regolare e ordinata (Lupi – Noi Moderati);
- sulle iniziative volte a destinare maggiori risorse finanziarie a favore degli enti locali, con particolare riferimento ai comuni capoluogo di provincia, al fine di assicurare la realizzazione delle opere previste dal Pnrr (Molinari – Lega);
- sulla posizione del Governo sul salario minimo legale e su ulteriori misure atte a incrementare le garanzie per i lavoratori (Schlein – Pd);
- sugli intendimenti del Governo in materia fiscale, al fine di una riduzione strutturale della tassazione a carico di imprese e contribuenti (Cattaneo – Forza Italia).